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Orvieto, 3 imprenditori 'furbetti' evadono fisco per oltre 1 milione di euro

Sono stati denunciati dalla Guardia di Finanza 3 imprenditori edili operanti nell’Orvietano, i quali avevano allestito un giro di false fatture tra le proprie società in grado di garantirgli una consistente evasione fiscale, anche tramite altre irregolarità contabili e fiscali.
L’attività, ufficialmente, era quella di scavo e costruzioni edili ordinarie, edificatorie, specialistiche e manutentive. Di fatto si aggiudicavano lavori in subappalto lavori diretti alla realizzazione di lavori autostradali e ferroviari.
Per evitare di pagare le tasse avevano escogitato un loro sistema. Si erano uniti nella costituzione di una ditta di costruzioni. Uno di loro era l’intestatario di una seconda ditta, proprietaria anche di numerosi beni strumentali. Mezzi, camion escavatori etc.
I soggetti economici nel corso delle annualità sottoposte a verifica (dal 2008 al 2010) avevano così dato avvio ad una serie di intensi ma fittizi scambi di beni strumentali fra le 2 aziende. Una sorta di noleggio di autovetture, macchinari, scavatori, e materiali di fatto mai avvenuti, ma contabilizzati allo scopo di crearsi costi fasulli che riducevano il reddito imponibile dell’impresa e quindi la somma da pagare a titolo di imposte allo Stato.
Dalle carte è riusltato un impiego dei macchinari in cantiere. Di fatto i mezzi non si spostavano o venivano utilizzati per altri scopi.
La ditta che forniva i beni a noleggio e che avrebbe dovuto dichiarare i proventi percepiti, invece, guarda caso, è entrata in procedura fallimentare e, dal 21.06.2012 è stata dichiarata fallita dal Tribunale.
Non soddisfatti dello stratagemma escogitato i tre piccoli imprenditori hanno pensato, poi, di non fatturare, ovvero non dichiarare, neanche parte dei proventi dei lavori che avevano effettivamente eseguito. È quanto emerso dall’esame delle numerose carte, progetti, fogli di calcolo e fotografie rinvenuti alla data di apertura della verifica.
Lavori edili eseguiti in nero e mai fatturati. False fatturazioni per detrarsi costi mai sostenuti: al termine della verifica i 3 soci artefici della frode fiscale sono stati denunciati alla Procura della Repubblica Orvietana per il reato di emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per oltre 380.000 euro (art. 2 e 8 del d.Lgs. 74/00), redditi non dichiarati per circa 850.000 euro, costi non deducibili per oltre 300.000 euro e maggiore IVA dovuta per oltre 160.000 euro oltre alla constatazione di una maggiore base imponibile IRAP per oltre 1.100.000 euro.
Nei loro confronti è stato poi avviato il procedimento per l’applicazione delle misure cautelari sul patrimonio della società e dei soci, circa 380.000 euro di quote sociali ed immobili, per garantire il pagamento delle imposte dovute e delle sanzioni connesse alle violazioni rilevate.