“Oggi vogliamo ricordare un particolare “compleanno” che avremmo preferito festeggiare in maniera differente. Il 16 novembre 2015 è stata approvata all’unanimità in Consiglio Comunale la nostra mozione sugli Orti Urbani”. Ad evidenziarlo è il Movimento 5 stelle di Spoleto in una nota.
“Dopo due anni nulla è stato fatto; nessun progetto, nessun avvio. Tutto a conferma del vuoto totale di questa Amministrazione Comunale che vive la giornata senza visione, senza coraggio, senza portare avanti ciò che viene proposto e poi appoggiato da tutti con buon senso; un’altra sconfitta per Spoleto, l’ennesima.
Veniamo spesso etichettati, sopratutto dal Sindaco Cardarelli, come coloro che protestano e non propongono. Rigettiamo come sempre questo mantra ormai superato e ricordiamo inoltre che, per avvantaggiare il lavoro della Giunta, predisponemmo già un regolamento per gli Orti Urbani e suggerimmo all’Assessore Cappelletti alcune particelle catastali potenzialmente idonee per lo sviluppo di queste aree. Era quasi tutto pronto e ben definito a tal punto che l’Assessore Campagnani, nel prendere la parola in Consiglio Comunale, disse che questa iniziativa era stata voluta dalla stessa Giunta.
Il tempo ha poi dimostrato che le parole hanno di nuovo superato i fatti. Noi proviamo a fare politica in maniera diversa, ma in questa città i muri sono tanto, troppo alti e robusti.
Di seguito la mozione e i punti approvati (e mai attuati):
IL CONSIGLIO COMUNALE IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
> a recepire la legge regionale del 2 aprile 2014 , n. 3.
> ad effettuare, a tal fine, un censimento dei terreni abbandonati, incolti e/o adibiti a verde pubblico come
definito nella legge “banco della terra”;
> ad istituire gli orti sociali urbani e periurbani, anche di tipo collettivo;
> a predisporre un idoneo strumento regolatore che tenga conto fra l’altro della salvaguardia del territorio e
della prevenzione della salute umana alla luce delle indicazioni dell’Organismo Mondiale della Sanità,
vietando su detti terreni l’uso di prodotti fitosanitari;
> procedere alla pubblicazione di regolare bando di assegnazione, dando preferibilmente priorità a soggetti
svantaggiati, disoccupati o cassintegrati, giovani e anche associazioni per fini pedagogici e socioculturali e
anziani, stimolando l’aggregazione tra cittadini;
> a favorire la diffusione di pratiche tipiche della vita rurale per valorizzare la biodiversità, l’autoproduzione, i
prodotti a km zero, il contatto con la natura;
> a coinvolgere le istituzioni scolastiche per poter estendere, laddove possibile, la cultura dell’orto sociale
urbano nelle giovani generazioni;
> a realizzare tutte le suddette azioni tramite un processo partecipato.