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Orrore a Terni, banda rapisce cani e gatti per venderne carni e pellame. Il “furgone della vergogna”. Inchiesta Tuttoggi.info – Commenta

Luca Biribanti
La notizia è di quelle che faranno particolarmente male agli amanti degli animali, visto che i protagonisti, loro malgrado, di questa vicenda sono proprio gli amici a 4 zampe, cani e gatti.
È da qualche settimana che tra le campagne dei comuni intorno a Terni, fra Sangemini, Narni, Acquasparta, Castel Todino e Massa Martana, si aggira una banda composta da alcune persone, probabilmente originarie dell'est Europa, a bordo di un furgone. I malviventi fanno razzia di cani e gatti, prendendo di forza le povere bestie e ammassandole all'interno del vano carico. La maggior parte degli animali fanno parte di colonie di randagi e per questo la loro sparizione è destinata a non far notizia. La banda, che compie raid anche all'interno di abitazioni private, agirebbe con un vero e proprio protocollo: ispeziona dapprima la zona che ha deciso di colpire, sorveglia le abitudini dei proprietari, il livello di accessibilità dei cancelli e al momento opportuno mette a segno il 'rapimento'. Che fine facciano i cani e i gatti lo dice a Tuttoggi.info il vice capo del nucleo della guardie zoofile del corpo provinciale Enpa Terni, Patrizia Merigiola: “finiscono nel traffico della compravendita per il macello e la pelletteria. Molti cani, soprattutto del genere 'molossi', sono apprezzati per la loro stazza e sul 'mercato' del macello fruttano danaro. Possiamo fare una stima che varia dai 20 ai 50 euro ad animale, a seconda del peso e della struttura. Altri invece vengono apprezzati per il loro pelo; se particolarmente bello, viene utilizzato per realizzare oggetti di pelletteria o abbigliamento. Anche qui parliamo di una stima che arriva fino ai 50 euro per 'capo', parola che fa inorridire, ma per loro si tratta proprio di 'capi'. Tutti destinati ai mercati dell'est”.
Sarebbero già diverse le denunce presentate ai carabinieri delle stazioni dei comuni del ternano e l'Enpa è impegnata a tutto campo per cercare di individuare quello che può essere ribattezzato come il 'furgone della vergogna': è bianco ma, a detta dei responsabili dell'Enpa, viene continuamente modificato nell'aspetto mediante l'applicazione di strisce adesive orizzontali o verticali per non farlo riconoscere. Secondo la responsabile dell'ente nazionale protezione animali la gang cambierebbe anche la targa del mezzo per meglio eludere i controlli.

La presidente Enpa, Patrizia Fancelli ha lanciato un appello a tutti i padroni di animali: “Cerchiamo di essere scrupolosi e attenti nei confronti dei nostri animali. Costruiamo una rete di reciproca sorveglianza per porre fine a questo tipo di 'sequestri'. L'Enpa è impegnata con ogni suo mezzo per cercare di tutelare gli animali, attraverso campagne di sensibilizzazione e informazione, cercando la collaborazione anche con le forze dell'ordine”.

(Aggiornato alle ore 10.47)

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