Jacopo Brugalossi
Violenza sessuale continuata aggravata su minori. Parole che mettono i brividi solo a leggerle, ma che due bambini, un maschietto e una femminuccia, residenti in una frazione di Spoleto, hanno dovuto subire sulla propria pelle. Era l’inverno del 2007, i piccoli avevano solo 10 e 8 anni. Il loro aguzzino è un uomo di 73, che i due conoscevano in quanto vicino di casa.
La condanna – Stamani, il collegio penale del tribunale di Spoleto – composto dai giudici Bellina, Laudenzi e Olivieri – lo ha condannato a 6 anni e mezzo di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici per tutta la durata della pena, oltre al pagamento delle spese processuali. La richiesta del Pubblico Ministero, la dottoressa Mara Pucci, era stata di 10 anni.
Espliciti atti sessuali – Durante la fase dibattimentale del processo erano emersi particolari agghiaccianti sulla vicenda. L’uomo, difeso dall’avvocato Marco Bellingacci del Foro di Spoleto, avrebbe avvicinato i bambini più volte, concentrando le sue attenzioni principalmente sul maschietto. Le prime avances sarebbero avvenute direttamente a casa sua, dove gli amichetti si erano recati, sembra, per fargli uno scherzo. L’anziano avrebbe chiesto loro di effettuare espliciti atti sessuali, arrivando a minacciare il maschietto (la femminuccia era miracolosamente riuscita a fuggire) puntandogli contro il suo fucile. Il povero bimbo, poi, avrebbe dovuto sopportare un secondo approccio dell’uomo, a pochi giorni di distanza, questa volta verificatosi nel pieno centro del paesino dove i due risiedevano. Fu dopo quella seconda, terribile, esperienza che il piccolo trovò il coraggio di raccontare il suo incubo alla famiglia, che immediatamente fece partire la denuncia.
I risarcimenti alle famiglie – La sentenza è arrivata 5 anni dopo gli sconcertanti accadimenti. Quelli che all’epoca erano due bambini sono ormai ragazzi, hanno 15 e 13 anni. Alle loro famiglie, costituitesi parte civile nel processo, il collegio penale ha riconosciuto risarcimenti pari complessivamente a 250mila e 40mila euro (con provvisionali immediatamente esecutive di 40mila e 10mila euro), anche se le richieste dei legali che le hanno assistite, gli avvocati Laura Modena e Maria Donatella Aiello, erano stato più alte: 50mila euro nei confronti della ragazza e addirittura un milione per il ragazzo.
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