Ora (quasi) tutti i politici corrono sul Nodo, la variante stradale che da Collestrada dovrebbe ricongiungersi col Raccordo all’altezza di Corciano, attraverso un primo stralcio (il Nodino) fino a Madonna del Piano, collegato in galleria con l’area dell’ospedale di Perugia.
La prospettiva di realizzare il collegamento con l’ospedale e, in futuro, l’intero Nodo, ha portato il Pd di Perugia, dopo i distinguo iniziali di alcuni suoi esponenti, a ritenere strategica l’opera per liberare non soltanto Ponte San Giovanni dalla morsa del traffico, ma per dare un secondo accesso a Perugia oltre alle strozzature rappresentate dalle gallerie sul Raccordo autostradale.
A ridare sostanza al dibattito sul Nodo-Nodino il confronto che la presidente della Provincia di Perugia, Stefania Proietti, ha avuto con i tecnici del Ministero per fare il punto sul progetto. Confronto al termine del quale Proietti ha schierato apertamente la maggioranza di centrosinistra che guida la Provincia a sostegno dell’intero Nodo. Ritenendo che possa essere finanziato, e progettato in modo tale da ridurre l’impatto sul paesaggio.
A destra si replica quello che appare un modo, da parte dell’arrembante Proietti, di attribuirsi da sinistra i meriti dell’opera, se e quando questa verrà avviata.
A Proietti risponde l’assessore regionale Enrico Melasecche, il principale motore della ripresa del progetto del Nodino, che ha riportato di attualità anche il dibattito sull’intero Nodo.
Melasecche però ricorda che i problemi della viabilità dell’area di Perugia sono stati “tutti ereditati da venti anni di inconcludenti amministrazioni la cui parte politica la presidente Proietti rappresenta”. Problemi, aggiunge, che il partito che la sostiene, il Pd, “ha negato per mesi e mesi impegnandosi non poco nel congegnare meccanismi dilatori, paletti e trappole per impedire alla Regione di procedere, come, nonostante tutto, abbiamo fatto”. Insomma, Melasecche non dimentica chi ritiene abbia cavalcato le proteste dei comitati “del no”, per poi arrivare a sostenere l’opera.
Melasecche rivendica i meriti dell’amministrazione Tesei di aver ripreso il progetto. E, personalmente, di aver fatto di tutto per convincere quelli che chiama “negazionisti”. “In democrazia – dice a questo proposito l’assessore regionale – il compito di ogni amministrazione è quello di fare il bene dei cittadini a costo anche di scontentare frange minime di possibili contrari”.
Rivolgendosi direttamente a Stefania Proietti, anche in qualità di sindaco di Assisi, Melasecche le rimprovera di non essersi schierata prima a favore della variante stradale, “nonostante l’avessi personalmente sollecitata più e più volte ad esprimere il proprio giudizio anche in seguito alle proteste di una sua cittadina che, dovendo espletare cure chemioterapiche all’Ospedale Silvestrini un giorno è rimasta intrappolata nel traffico ed è riuscita a tornare a casa solo dopo quattro ore”.
Ora che amministrazione regionale di centrodestra e amministrazione provinciale di centrosinistra si trovano a soffiare dalla stessa parte per avere l’intero Nodo, Melasecche non ci sta far passare come merito del Pd l’eventuale futuro finanziamento dell’intera infrastruttura. E sul fatto che si possa arrivare a finanziare l’intero Nodo, Melasecche ricorda che in questo senso c’è stato un impegno anche da parte del ministro Giovannini, incontrato dai vertici della Regione quando è venuto a Perugia ospite del Festival del Giornalismo.
Quanto poi all’altro aspetto toccato da Stefania Proietti, la sostenibilità ambientale del progetto, Melasecche ritiene che la Giunta Tesei abbia ottenuto dall’Anas, già un anno fa, un progetto “molto migliorativo di quello di un tempo”.
Quanto alle parole di Proietti sulle strade ferrate, Melasecche rivendica gli altri interventi portati avanti dalla Regione: la riapertura completa della Fcu; la velocizzazione della Orte-Falconara; l’apertura del tavolo con Rfi per la Foligno-Perugia-Terontola; il miglioramento del servizio Frecciarossa da Perugia e l’uscita del Freccia Rossa 1000 su Orte. E ancora, il confronto sulla nuova stazione Aeroporto a Collestrada e quella di Ellera.
In attesa di “consolidare i risultati ottenuti” su Tre Valli, Flaminia, raddoppio della Orte-Falconara, risanamento del Tpl. Progetti sui quali l’amministrazione regionale riterrà “ben gradito” anche il contributo delle opposizioni.
Il consigliere regionale Stefano Pastorelli, da capogruppo della Lega e da assisano attacca Stefania Proietti per “il tentativo imbarazzante di intestarsi meriti che non ha”. Perché, accusa Pastorelli, “vive ormai da mesi in perenne campagna elettorale”.
Pastorelli parla di “cambio di passo” della Giunta Tesei su Nodo, aeroporto, Fcu, lamentando il “fallimento” delle precedenti gestioni. E ringrazia oggi l’assessore leghista Melasecche, che nei mesi scorsi era stato impallinato proprio dal suo partito, nei giorni in cui non voleva piegarsi al diktat salviniano che vuole gli assessori lasciare lo scranno nei Consigli. Crisi politica poi risolta con le dimissioni da consigliere di Melasecche, di cui la presidente Tesei non intende privarsi come assessore di esperienza.
Per i Radicali di Perugia la corsa tra la Lega e il Pd sul Nodo (il Nodino appare infatti termine superato nella dialettica politica) è l’ennesimo accordo sugli interessi del cemento.
I Radicali parlano di Nodo/Nodino e accusano la politica locale, a destra e a sinistra: fanno a gara “a chi la spara più grossa”, in vista delle elezioni.
Ricordando che prima è stato il Pd di Perugia ad aggiungere al Nodino il collegamento con l’ospedale (a due sole corsie, se non ci saranno altri fondi), poi la Provincia, che ha scavalcato la Regione chiedendo al Ministero i fondi per l’opera fino a Corciano.
“Prima di pensare al Nodo – scrivono Michele Guaitini e Andrea Maori – la presidente della Provincia ha analizzato lo stato disastrato delle strade provinciali che soffrono da anni di una carente manutenzione?”. Ricordando il limite dei 5 km/h, poi annullato dal Tar, imposto proprio per evitare denunce di risarcimenti in caso di incidenti dovuti alla cattiva manutenzione delle strade provinciali.
Quanto all’interesse ambientale e alla situazione ferroviaria, i Radicali accusano: la nota della Proietti è “un concentrato di ipocrisia”.