Esercizio di decenza è una installazione ambientale site specific che si sviluppa come intervento pittorico interdisciplinare nell’arco di tre mesi.
Attraverso una narrativa in progress, il lavoro presenta tre azioni cadenzate nel tempo (VOLUME 1/ 2/ 3) caratterizzate da masse e corpi estetici diversi eppure comunicanti, messe in atto nella Cappelletta rispetto all’iconografia rinascimentale della Madonna con Bambino e Santi del Campilio.
La data di inaugurazione del 25 novembre coincide con la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne: non a caso, poiché come pre-testo, ad introdurre la mostra sarà un’azione performativa “modifiche allo stato dell’account” che coinvolgerà, solo in questa data, la città di Spoleto con una modalità di comunicazione anonima ed intrusiva. Il lavoro infatti prende i passi dal vissuto personale dell’artista nell’aver subito per mesi atti persecutori e trasforma l’esperienza in un dispositivo di ricerca formale rispetto a manifestazione e nascondimento delle forme originarie, tra stigma e identità sociale e/o di genere.
Nel processo creativo l’installazione ambientale si appropria di oggetti culturali eterogenei, tenta su più piani una nuova deposizione rispetto a certe ritualità contemporanee e ai canoni preesistenti all’interno della Chiesa, il cui originario appellativo di sacello indecens dà il titolo al lavoro site-specific di Zabo.
Il progetto si pone lungo un filone di ricerca portato avanti dall’artista negli ultimi due anni sui processi di appropriazione culturale e definizione di habitat, intersecando saggi di Marija Gimbutas e Luciana Percovich sulle statuette muliebri preistoriche (le cosiddette Veneri) – tra le quali emerge un reperto umbro del Paleolitico poco conosciuto – quindi indagini antropologiche sulle società matrilineari di impronta malinowskiana e l’osservazione diretta di fenomeni culturali nelle comunità dell’east end di Londra.
“Decenza” e “decoro”, figlie legittime di uno stesso etimo, nel tempo costruiscono trame sulla base di distinzioni gerarchiche di persone e status sociale; “dezent” in tedesco è ciò che non si fa notare troppo, che non è eccessivo e rimane sullo sfondo, è attitudine ad essere discreto, non invadente.
La mostra è sempre visibile dall’esterno, da novembre a gennaio; previo appuntamento per sopralluoghi in situ.
Per VOLUME 1 sarà presentato un testo critico di Valeria de Siero.
Prossimo appuntamento 8 dicembre *22 con VOLUME 2, testi a cura di Michela Becchis.
è un progetto a cura di Franco Troiani/Studio A’87 con il patrocinio del Comune di Spoleto. Dal 1998, a cadenza bimestrale, ospita artisti invitati a confrontarsi e dialogare con la specificità del luogo che abbraccia un intero secolo della storia della pittura italiana fino al XVI secolo, come la Madonna con Bambino e Santi di Bernardino Campilio (1493), ultimo pittore autoctono spoletino prima dell’avvento di Giovanni Spagnuolo e Jacopo Siculo allievi del Perugino e di Raffaello. È il più piccolo Museo dell’Umbria e si trova sul tracciato dell’antica Via Flaminia.
(Arezzo *79 vive e lavora tra l’Etruria e Londra) ex giornalista e video reporter, dal 2012 si dedica solo alla ricerca artistica con un linguaggio poliedrico e multidisciplinare. Consegue la laurea magistrale in Comunicazione nel 2005 e una specializzazione all’Istituto Europeo di Design in Nuovi Media, successivamente studia Pittura nelle Accademie di Belle Arti di Perugia e Roma. E’ stata vincitrice del Premio O.R.A per la ricerca in arte, ha esposto con progetti site specific in gallerie e musei in Italia e all’estero. Tra le più recenti: Contemporary Abstraction, Hilliard Gallery Kansas City; Genetica della Forma, Palazzo Collicola Arti Visive, Festival Castelnuovo Fotografia, Palazzo Rocca Colonna Roma; Month of Photography, Colorado Photographic Arts Center, Denver. Selezionata tra i 100 artisti dell’Orange Book 2022 edito da Artrepreneur (NYC,NY).
(Frosinone, 1995) curatrice d’arte contemporanea, ha una formazione in ambito letterario, filosofico e artistico maturata fra l’Università degli Studi di Siena, L’Università di Parigi 1 – Panthéon Sorbonne e l’Università LUISS di Roma. Ricopre il ruolo di insegnante di lettere per le scuole superiori di secondo grado, lavora attualmente come assistente del curatore Michele Di Monte nell’ambito del progetto Pier Paolo Pasolini – TUTTO E’ SANTO. Il corpo veggente a Palazzo Barberini, come archivista delle opere di Fausto Roma e come curatrice di progetti indipendenti.
MEDINA ZABO /// esercizio di decenza
site specific project /// VOL. 1 /2 /3
testi critici di Valeria de Siero e Michela Becchis
inaugurazione venerdi 25 novembre *22 ore 17
tutti i giorni h24 26 novembre *22 __ 26 gennaio *23
Chiesa Madonna del Pozzo _ via Monterone 6, Spoleto
a cura di Studio A’87_Opus&Light_