Operazione Via della Pallotta, arresti all'alba contro lo spaccio di droga e lo sfruttamento della prostituzione - AGGIORNAMENTO - Tuttoggi.info

Operazione Via della Pallotta, arresti all'alba contro lo spaccio di droga e lo sfruttamento della prostituzione – AGGIORNAMENTO

Redazione

Operazione Via della Pallotta, arresti all'alba contro lo spaccio di droga e lo sfruttamento della prostituzione – AGGIORNAMENTO

Mar, 08/05/2012 - 10:38

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Ore 14.29 – L'operazione è stata condotta grazie a decine di perquisizioni domiciliari nei confronti di un gruppo di cittadini stranieri, in prevalenza albanesi ma anche un romeno ed un dominicano, che avevano allestito una efficiente rete di spaccio nella zona di via della Pallotta (da qui il nome dell’operazione). Delle sette ordinanze di custodia cautelare, sei in carcere ed una agli arresti domiciliari, emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Perugia – dott. Alberto Avenoso su richiesta del PM titolare delle indagini, la dott.ssa Gemma Miliani, cinque sono state eseguite nei confronti degli albanesi, Sota Rozafat, 26 anni, Greca Gramos, 29 anni, Sokolaj Besim, 35 anni, del romeno Minhea Vasile, 29 anni, e del 28enne dominicano Castillo Santos Juan Carlos. L’indagine ha preso le mosse nei primi giorni del mese di marzo 2011 da un sequestro di cocaina da parte dei carabinieri di Todi, circostanza nella quale l’acquirente riferiva di aver ricevuto la sostanza “da un ragazzo albanese … davanti al bar PARIGI in via della Pallotta …” .
Identificato nel Sota Rozafat lo spacciatore albanese, i carabinieri hanno avviato una complessa, articolata e prolungata attività di indagine, svolta con mezzi tecnici ma anche con numerosissimi servizi sul territorio, che ha permesso di ricostruire con precisione i canali e gli attori dello smercio quotidiano: con modalità sempre diverse e cambiando spesso le utenze telefoniche utilizzate e addirittura l’abitazione, lo spacciatore si avvaleva di volta in volta dell’ausilio dil Mihnea del Sokolaj e dil Castillo.
Per procurarsi la cocaina purissima da tagliare e riversare sulla strada Sota era solito rivolgersi a persone della sua stessa nazionalità, tra le quali il cognato Greca Gramos che, oltre a spacciare per proprio conto in favore di una folta clientela di tossicodipendenti italiani nella zona di San Sisto, lo riforniva periodicamente, e con il quale in almeno un paio di occasioni aveva effettuato dei viaggi nella vicina Toscana per acquistare partite di stupefacenti.
L’arresto, il 29 luglio 2011 nei pressi di porta Pesa, del 34enne albanese Mariku Maglend, ritenuto un rifornitore locale del gruppo, conferma quanto detto riguardo alla purezza dello stupefacente: i 40 g di cocaina sequestrati, suddivisi in otto involucri, presentavano alle analisi di laboratorio un titolo di principio attivo dell’88%.
Gli indagati avevano costituito una efficientissima rete di spaccio a struttura orizzontale e con ruoli intercambiabili che era in grado di piazzare una quantità di droga, stimata sulla base dei sequestri via via effettuati e della frequenza degli incontri registrati tra spacciatori ed acquirenti, pari a circa 100/150 g di cocaina a settimana con un giro di denaro approssimativo di otto/diecimila euro. Il gruppo aveva realizzato una sorta di radicamento territoriale in un contesto cittadino relativamente ristretto – la zona di via della Pallotta – ma proprio per questo più facilmente controllabile: le centinaia di cessioni documentate nei quasi 5 mesi di attività si svolgevano quasi sempre in quell’area e principalmente nei pressi del supermercato Todis, dell’ex bar Parigi e del bar Boccaccio, del distributore di carburanti.
A margine delle attività investigative poiché in contatto con Sota, emergerà anche la figura di un altro albanese che non è stato ancora rintracciato ed è attivamente ricercato. Le conversazioni intercettate riveleranno da subito le condotte di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione da lui poste in essere nei confronti della moglie, della cognata e di altre ragazze di nazionalità romena. Verrà alla luce una pesante contesto di assoggettamento, fisico e psicologico, attraverso il quale l’uomo mira ad ottenere dalle donne il massimo del profitto realizzabile; le ragazze sono controllate pressantemente: devono informarlo dei guadagni, delle tariffe, del numero e del tipo di prestazioni effettuate, ricevono indicazioni sull’abbigliamento e sul trucco da utilizzare, sui prezzi da pattuire, sulle zone cittadine da battere per attrarre clienti e vengono pesantemente riprese se, a suo giudizio, non si impegnano abbastanza. Ossessionato dal guadagno, l’uomo progetta di trasferire “l’attività” all’estero in una località ove sarebbero minori i controlli e realizzabili proventi più alti e dove effettivamente si reca con le ragazze nella prima decade di luglio 2011inducendole anche lì a prostituirsi.

Ore 10.38 – E' partita all'alba l'operazione condotta dal comando provinciale dei Carabinieri di Perugia, guidati dal comandante Rizzo edal colonnello Todini. Sette le persone arrestate, accusate di traffico di droga e sfruttamento della prostituzione. La prima parte della complessa indagine era stata avviata già un anno fà, e dopo le attente ricerche dei militari la procura del capoluogo umbro ha potuto spiccare le sette ordinanze. Si tratta di un flusso cospicuo di droga che aveva Perugia come base finale. Allo spaccio di droga era collegato anche lo sfruttamento della prostituzione.

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