“Operazione treni puliti” alla stazione di Foligno, una mostra video-fotografica sulle soluzioni adottate da Trenitalia Umbria per il decoro e la pulizia dei treni regionali.
La mostra, allestita nell’atrio della biglietteria, sarà visitabile lunedì 12 e martedì 13 novembre dalle 10 alle 18. L’esposizione ripercorre un processo iniziato circa 1 anno fa ed illustra l’evoluzione delle tecniche di pulizia adottate chiarendo, attraverso cifre e costi, l’impegno assunto da Trenitalia.
Obiettivo del racconto video-fotografico è anche quello di evidenziare l’incidenza economica e sociale degli atti vandalici (rottura vetri e plafoniere, tagli e scritte ai sedili, scarico di estintori, ecc.) e di inciviltà (scarpe sui sedili, rifiuti abbandonati in treno, ecc.) che comportano grossi sprechi di tempo e di denaro, “rubati” alle attività migliorative del servizio.
Per i treni circolanti in Umbria, Trenitalia nel 2011 ha sostenuto una spesa di oltre 230.000 euro per riparare i danni esterni e interni alle carrozze e ai locomotori (foderine in ecopelle, arredi, pellicolature delle carrozze), che comprende anche i costi del “fermo vetture” (lo stop dei treni nelle officine). Una spesa a cui va aggiunto il danno di immagine.
A questi già ingenti costi, vanno aggiunti quelli legati alla rimozione di ben 9.800 mq di graffiti, l’equivalente di circa 1 campo e mezzo di calcio, che nel 2011 sono stati di circa 49.000 euro per la sola rimozione (compresi i costi per la manodopera) e 57.000 euro per i costi straordinari dei depuratori.
Con gli oltre 330 mila euro complessivi spesi per il restyling delle carrozze e per i danni da vandalizzazioni si sarebbero potute ristrutturare integralmente 16 carrozze media distanza.
A questi occorre aggiungere i costi ambientali: basti pensare che per rimuovere 9.800 metri quadri di graffiti occorrono 7.000 kg di prodotti chimici, 280 litri di benzina/gasolio e 35.000 di litri di acqua. Per non parlare del danno diretto ai viaggiatori che trovano il loro treno con un numero inferiore di posti per l’assenza delle carrozze ferme in officina.
L’abbattimento del fenomeno farebbe “guadagnare” 3.500 ore di lavoro a favore del miglioramento della qualità e di interventi più capillari, restituendo un servizio di cui beneficerebbe tutta la clientela. Sarebbero inoltre ridotti del 100% l’utilizzo dei prodotti chimici, dell’11% le emissioni di CO2, del 10% i rifiuti speciali oltre alla quantità di acqua consumata, riferite alle normali attività di pulizia.