(Francesco de Augustinis) Hanno messo la parola 'fine' ad una striscia di “decine e decine e decine” di furti in villa, messi a segno in tutta la provincia di Perugia, i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile del comando provinciale di Perugia nell'operazione “Menghèl”, che ha portato al fermo di sette persone negli ultimi due giorni.
Cinque persone, tutte “pluripregiudicate” e “nomadi sedentari” di etnia sinthi (dal cui idioma deriva la parola menghèl, 'rubare), tra i 25 e i 40 anni, sono stati sottoposti a fermo stanotte dai militari dell'arma, che due giorni fa hanno arrestato nell'ambito della stessa indagine altre due persone, italiani, residenti nel Lazio ma scovati nei pressi di Todi, che avevano il ruolo di ricettatori.
Forse proprio quest'arresto aveva allertato i cinque ladri, “veri professionisti”, secondo il capitano Alfredo Cangiano, trovati stanotte a Perugia, Foligno e -uno- a Reggio Emilia.
Secondo Cangiano, i cinque -ma non si esclude che altre persone possano essere coinvolte- sono certamente responsabili di almeno 15 furti in ville, ma si pensa che la loro mano possa essere dietro a innumerevoli altri casi. “Il modus operandi era sempre lo stesso”, ha detto oggi il capitano alla stampa. “Agivano di pomeriggio (tra le 17 e le 20) quando in casa non c'era nessuno e cercavano le casseforti”, che riuscivano sempre a trovare e scassinare, anche quando erano all'avanguardia e nascoste in luoghi impensabili.
Secondo i militari che hanno condotto le indagini, il gruppo -per il quale si sta valutando anche l'accusa di associazione a delinquere oltre a quella di furto- ha agito a partire da gennaio 2010, inizialmente nella sola zona dell'Alto Tevere, a Città di Castello e San Giustino. In un secondo momento, i malviventi hanno invece esteso la loro attività a tutto il territorio provinciale, in comuni come Deruta, Collazzone, Montefalco e Foligno. A Foligno in particolare sarebbe stato vittima del gruppo una nota personalità cittadina, già contattato dai carabinieri per la riconsegna di parte della refurtiva.
I militari hanno recuperato, in parte presso i due ricettatori e in parte presso i singoli ladri, una significativa parte della refurtiva, composta prevalentemente da gioielli e denaro. A questo proposito, i Carabinieri hanno invitato chi ha subito questa tipologia di furti negli ultimi mesi a farsi avanti con il comando, per identificare i propri averi.
Per i cinque fermati di stanotte si attende nelle prossime ore la convalida del fermo, ordinato dalla procura di Perugia, da parte del giudice per le indagini preliminari. I Carabinieri stanno intanto portando avanti le indagini, per appurare se alla scia di furti abbia preso parte qualche altro individuo.