Categorie: Cronaca Perugia

Operazione “Fantasmi” / Tra i medici arrestati per assenteismo c'è chi parla di depressione e mobbing

Sara Minciaroni

I presunti “assenteisti” sono tornati in aula. Questa mattina si è tenuta una nuova udienza del processo che vede imputate 26 persone, tra medici, infermieri e tecnici del Santa Maria della Misericordia di Perugia finiti sotto accusa nel 2007 per l’inchiesta “Fantasmi”.

L’inchiesta. Secondo l’accusa gli imputati uscivano dall'ospedale quando grazie alla complicità di amici / colleghi che timbravano per loro il cartellino o il badge marcatempo. Dodici tra medici, infermieri e tecnici amministrativi erano stati arrestati accusati a vario titolo dei reati di falso in atto pubblico, sostituzione di persona, peculato e truffa aggravata. Altri 68 vennero indagati in stato di libertà.

Quasi tutti tornati al lavoro. I carabinieri dei Nas intercettando i loro cellulari e registrando con piccole videocamere i movimenti davanti agli orologi marcatempo si occuparono delle indagini che hanno portato nel 2010 ventisei persone a processo, tre assoluzioni, nove proscioglimenti parziali, tre condanne a 15 giorni di reclusione (comminati in 570 euro di multa) e due patteggiamenti a un anno e a dieci mesi. Quasi tutti tra questi, dopo la sospensione sono stati reintegrati dall’azienda ospedaliera al posto di lavoro, in alcuni casi con sostituzioni di reparto.

La depressione e il mobbing. Il processo intanto è andato avanti con numerose udienze e sfilate di testimoni davanti al giudice. Questa mattina ha testimoniato la psicanalista di una delle imputate spiegando come la sua assistita fosse da tempo affetta da disturbi depressivi, ma non solo, è stata la stessa terapeuta a citare la parola “mobbing” e a parlare di come la dottoressa non si sentisse apprezzata sul luogo di lavoro.

Sentenza e prescrizione. Sempre nella giornata di oggi un altro degli imputati ha voluto rilasciare spontanee dichiarazioni. Adesso si tornerà in aula il 7 novembre e la sentenza è attesa nei prossimi mesi. Quasi certamente entro marzo, mese in cui altrimenti si maturerebbero i termini della prescrizione. Non è comunque escluso che alcuni degli imputati, per alcuni capi di accusa possano già rientrarvi prima della sentenza di primo grado.