“Macchine fantasma”. Veicoli, anche di grossa cilindrata, oltre 150 mila, intestati a prestanome. Mezzi con cui commettere reati o violazioni senza la paura di essere rintracciati grazie ad intestazioni fittizie. E’ questo il bilancio dell’operazione “Ghost car” eseguita in tutta Italia, con risultanze senza precedenti,alcune della quali anche in Umbria. Radiate 10 mila vetture nella penisola.
Mezzi che di fatto messi in circolazione potevano tranquillamente eludere i controlli delle forze dell’ordine (almeno fino ad oggi), essere utilizzate per portare a termine reati, ricevere multe e sanzioni senza che queste venissero di fatto mai pagate. Tra gli intestatari o “prestanome” risultano anche persone decedute e senza fissa dimora, o nullatenenti su cui mai si sarebbe potuto far rivalsa.
A spiegare la situazione “umbra” dell’operazione è stato il comandante del dipartimento Umbria della polizia stradale Daniele Giocondi: “Sono stati controllati poco meno di 1100 veicoli e anche qui sono stati trovati 2 prestanome: un nullatenente umbro e un pregiudicato campano, oltre a loro anche un soggetto il cui nome e cognome non hanno dato risultanze: un uomo immaginario. Ben 76 i veicoli riconducibili alle tre generalità: 8 sono stati regolarizzati, mentre 68 sono stati radiati. Le auto però sono ancora in circolazione, ma basterà un semplice controllo da oggi in poi per far scattare il sequestro e una multa da poco meno di 500 euro per il conducente.