Una maxi operazione antidroga dei carabinieri, tesa a smantellare lo spaccio da parte di cittadini albanesi, italiani e cubani tra i Comuni di Gualdo Tadino e Gubbio ma anche nelle vicine Marche, è stata portata a termine questa mattina (sabato 27 giugno) con l’esecuzione di ben 13 provvedimenti cautelari emessi dal Gip del Tribunale di Perugia.
L’articolata manovra investigativa, coordinata dalla Procura perugina fin dal marzo 2019, trae origine dall’individuazione di un 25enne cubano, residente da anni a Gualdo Tadino, che riforniva di cocaina i giovani (e non solo) del territorio. Il pusher, attendeva gli acquirenti in una sala giochi, dove effettuava lo scambio con una stretta di mano.
L’attività di osservazione del locale ha permesso di capire che quello era il luogo di spaccio anche di altri due pusher, il fratello 32enne e un ragazzo albanese 24enne, che cedevano cocaina con le stesse modalità. La telecamera successivamente installata nella sala giochi ha evidenziato in maniera chiara il collegamento dei tre e la mole di “clienti” di questo mini market all’aperto. Numerosi, infatti, sono stati gli acquirenti identificati con tale ausilio tecnico.
Le intercettazioni telefoniche hanno consentito di certificare il rapporto stretto fra i tre e che il 24enne albanese era colui che riforniva anche gli altri due. L’indagine si è quindi focalizzata su quest’ultimo giovane, portando a galla la fitta rete di relazioni che il ragazzo aveva con i parenti della zona, tutti coinvolti nello spaccio. In particolare è emerso che il 24enne era colui che aveva i contatti per l’approvvigionamento della cocaina, e che nel tempo stava instradando zii e cugini all’attività di spaccio al dettaglio per suo conto, mantenendosi i “migliori” clienti.
Complice la chiusura della sala giochi, l’attività di spaccio è divenuta “itinerante”: i pusher raggiungevano luoghi isolati dove, previo contatto telefonico, si incontravano con gli acquirenti. La cocaina in dosi veniva trasportata all’interno di un calzino, che occultavano nel cruscotto delle auto, oppure in punti precedentemente concordati tipo il bagno di un bar.
Settimanalmente, poi, il giovane 24enne provvedeva a riscuotere le ingenti somme ricavate che venivano investite, unitamente alla fidanzata, per l’acquisto della cocaina, in parte reinvestite in Albania. Fedelissimo del giovane un ragazzo italiano 25enne di Gualdo Tadino, anche lui arrestato, che fungeva da autista e, in maniera autonoma, compiva cessioni.
Nel corso del tempo, il sodalizio ha notevolmente accresciuto il volume d’affari giungendo a smerciare fino a circa 3 kg di cocaina al mese con un ricavato di oltre 100.000 euro, monopolizzando praticamente il mercato eugubino-gualdese.
E’ stato appurato che il canale di approvvigionamento della droga giungeva dapprima dal bresciano e poi dal circondario fiorentino. Proprio meno di 48 ore fa è stato tratto in arresto in flagranza di reato un corriere, che nell’occasione stava recapitando 2 kg di cocaina, portando anche al sequestro di 68.000 euro in denaro contante quale corrispettivo, mentre un altro corriere è stato tratto in arresto oggi in quanto destinatario di misura cautelare.
L’indagine, denominata “All-In” si è conclusa con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 18 persone, 13 emissioni di ordinanza cautelari, di cui 7 in carcere, 5 agli arresti domiciliari e 1 divieto di dimora in Umbria. Nel complesso l’attività ha portato al sequestro di 2,3 kg di cocaina e 75.000 euro in contanti.