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OPERAZINE CHRISTMAS II: UN'ALTRA DONNA ERA TRA LE MANI DEGLI AGUZZINI, COSTRETTA A PROSTITUIRSI

Una seconda ragazza, 20enne rumena, portata in Italia, chiusa in un bagagliaio, venduta, e poi costretta a prostituirsi, prima a Milano e poi a Perugia, nell'agosto del 2009. Continua con nuovi sviluppi l'operazione Christmas, iniziata il giorno di Natale 2009 con la liberazione di una ragazza straniera da parte dei Carabinieri di Assisi.

Le indagini avevano consentito di acclarare che la giovane 23enne, di nazionalità rumena, era stata fatta arrivare con la prospettiva di un lavoro in Italia ed uno dei suoi aguzzini, pagandole anche il biglietto aereo le aveva fatto credere che avrebbe potuto lavorare come sarta in un importante atelier con regolare contratto di lavoro e un’ottima retribuzione.

La donna pertanto aveva deciso di accettare l’offerta con la prospettiva di migliorare le proprie condizioni economiche ma, giunta in Italia nel novembre 2009 con un volo diretto a Roma Fiumicino si era scontrata con la dura realtà: il tanto sognato posto di lavoro non era mai esistito, gli uomini che l’avevano prelevata le avevano detto che l’unico impiego possibile era quello presso un night club e che la donna avrebbe dovuto lavorare lì per contribuire alle spese sostenute per il suo soggiorno in Italia.

L’obiettivo della banda era però un altro, i soldi guadagnati al night non era abbastanza e la donna doveva essere avviata alla prostituzione per le vie di Perugia.

Nonostante i tentativi di opporsi della donna, la stessa era vittima di violenze di ogni tipo quali privazioni di cibo, percosse, minacce per lei e per i propri familiari in Romania fino alle ripetute violenze sessuali subite.

L’indagine aveva permesso di arrestare quattro persone per sequestro di persona, estorsione, violenza sessuale aggravata, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Nella circostanza due rumeni si erano resi latitanti e nel dicembre del 2010 a seguito di mandato di arresto europeo e con la collaborazione dell’Interpol i fuggitivi erano stati rintracciati uno in Romania ed uno in Slovenia ed estradati in Italia (leggi).

I Carabinieri di Assisi non si sono accontentati dei primi risultati investigativi ma hanno continuato a scavare nella vita degli indagati al fine di verificare se gli stessi avessero arruolato altre donne.

Dagli accertamenti, che hanno confermato l’intuizione dei militari, è emerso che la banda aveva rapito un’altra ragazza rumena 20enne che addirittura era stata chiusa nel bagagliaio di un’auto, venduta ad altri componenti del sodalizio che l’avevano portata a Milano nell’agosto del 2009 e poi costretta a prostituirsi nel capoluogo lombardo e successivamente a Perugia.

I tre nuovi arrestati risponderanno a vario titolo anche dei reati di riduzione in schiavitù e tratta di esseri umani atteso che le due donne liberate dai Carabinieri, mediante ripetute minacce gravi all’incolumità fisica loro e soprattutto dei familiari in patria, venivano mantenute in condizione tali da esercitare sulle medesime poteri corrispondenti a quelli del diritto di proprietà inducendole così in uno stato di continua soggezione.

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