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OperaPlay 2015, l’Opera Lirica va nelle scuole/Novità del TLS Spoleto

L’opera a scuola è un progetto ideato dal Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto per avvicinare i giovani all’opera lirica. Il progetto è reso possibile anche grazie alla Regione dell’Umbria (per il sostegno ai Corsi di Alta Formazione d’Eccellenza), al Comune di Spoleto e alla Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, oltre che alla disponibilità dei Dirigenti Scolastici, degli insegnanti e del personale tutto delle scuole della città di Spoleto.

L’importante iniziativa culturale è stata presentata questa mattina a Palazzo Comunale, presenti tutti i principali attori del progetto, il Sindaco di Spoleto Fabrizio Cardarelli, il Vice Sindaco e Assessore all’Istruzione Maria Elena Bececco, l’Assessore alla Cultura Gianni Quaranta, la Presidente e la Vice Presidente del Teatro Lirico Sperimentale, rispettivamente Maria Chiara Rossi Profili e Battistina Vargiu, il presidente della Fondazione Carispo, Avv. Sergio Zinni, Dario Pompili, presidente Amici di Spoleto e infine Claudio Lepore, Direttore Generale del Teatro Lirico Sperimentale.

Ogni anno, da oltre dodici anni, 2000 bambini e ragazzi assistono annualmente a Spoleto ad un’opera nell’ambito della Stagione Lirica Sperimentale. Ma questo non basta. La musica e l’opera lirica, uno dei segni distintivi della cultura italiana, devono entrare ancor più nella scuola e sollecitare la curiosità e l’interesse dei giovani stimolandoli allo studio, all’approfondimento, in quanto l’opera lirica è uno strumento formativo formidabile; il melodramma abbraccia infatti più linguaggi e arti contemporaneamente: musica, canto, arti visive, letteratura, storia.
Il Teatro Lirico Sperimentale ha pertanto appositamente preparato due spettacoli che saranno direttamente presentati nelle scuole della città: La serva padrona di Giovan Battista Pergolesi e OperAzione Apollo su musiche di Monteverdi, Händel, Vivaldi, Mozart e Rossini. Giorgio Bongiovanni e Massimo Tomassoni (anche autore del testo recitato) ne hanno curato rispettivamente la regia. Lorenzo Orlandi cura il coordinamento musicale in collaborazione con Luca De Marchis e Irene Lepore (per la parte organizzativa). Hanno inoltre collaborato Anna Flavia Santarelli, Silvia Stoppani e Giuliana Girolomini.
Il progetto, accolto con entusiasmo dai Dirigenti Scolastici e dagli insegnanti delle scuole della Città di Spoleto, prevede un coinvolgimento di circa 1200 tra bambini e ragazzi della scuola primaria, secondaria di I grado e secondaria di II grado.

Appassionati gli interventi del sindaco Fabrizio Caradarelli e del Direttore del Lirico, Claudio Lepore. Il primo cittadino ricorda come per lungo tempo, sin dalla sua gioventù, l’Opera fosse percepita come una sorta di nicchia culturale  che non poteva trovare spazio sopratutto a scuola dove i rigidi programmi del tempo non permettevano deviazioni verso lo sviluppo delle potenzialità espressive degli studenti. Cardarelli plaude inoltre all’iniziativa che definisce ” una vera novità” e che apre una stagione nuova di fare e produrre cultura a Spoleto. Claudio Lepore, che del progetto è inoltre anima esecutrice, oltre che inventivo condottiero del Lirico da moltissimi anni, affascina la platea con un appassionato intervento sul bisogno delle nuove generazioni di stimoli per indirizzare le loro potenzialità espressive e sullo spazio che la musica apre per nuove iniziative nel campo della cultura vista anche come occasione di lavoro e studio. Molto interessante il riferimento allo studio creativo, proprio perchè fatto in un contesto dedicato all’Opera Lirica, dei suoni del mondo industriale e commerciale. Esistono molti musicisti e studiosi, di livello internazionale,  che si dedicano a questo tipo di ricerca e  che Spoleto potrebbe accogliere, anche solo per una volta l’anno,  per poter fare il punto della situazione o per offrire una base stabile . Insomma una vera proposta di nuovo tipo e che segue a distanza altri progetti, purtroppo al momento interrotti, come la rassegna di musica elettronica e videoistallazioni  Segnali, promossa fino allo scorso anno dal Conservatorio di Perugia.

Dal 13 al 24 aprile 2015 saranno 15 in totale le rappresentazioni: otto de La Serva Padrona, sette di OperAzione Apollo.

Protagonisti, tutti presenti alla affollata conferenza stampa di stamani,  saranno gli allievi dei Corsi di Alta Formazione Professionale per Cantanti del Repertorio Operistico Barocco, Mozartiano e Rossiniano (Mariangela Cafaro – soprano, Alessandra Maniccia – soprano, Chiara Notarnicola – soprano, Maria Chiara Gallo – mezzosoprano, Midori Kamishima – mezzosoprano, Chiara Manese – mezzosoprano, Candida Guida – contralto, Pedro Bomba – baritono, Eugenio Di Lieto – basso, Marco Simonelli – basso). Alle tastiere si alterneranno i pianisti del Corso di Alta Formazione per Pianista Maestro Collaboratore Sostituto del Teatro Musicale 2015: Cristina Battistella, Sara Dimattia, Yeshi Solomon Granieri, Qilun Na, Chiara Pulsoni, Manuela Ricci, Eleonora Siciliano, Fabio Spinsanti, Bojie Yin, Andrea Maria Zanforlin.
Per l’occasione è stato appositamente creato dal Teatro Lirico Sperimentale, per studenti e insegnanti, un apposito sito internet www.operaplay.wordpress.com, nel quale sono consultabili già da alcuni giorni i contenuti del progetto, le trame, gli interpreti e altri contenuti (video, film, interviste, cartoni animati, documentari) riguardanti la storia dell’opera lirica.
Si auspica che nel 2016 l’esperienza di Operaplay possa nuovamente essere riproposta a Spoleto e dopo Spoleto possa poi anche allargarsi ad altri comuni dell’Umbria soprattutto in quelli dove viene presentata l’opera della Stagione Lirica Regionale e, perchè no, ereditare tutte le precedenti esperienze nel campo della sperimentazione teatrale e musicale che in Umbria hanno sempre trovato accoglienza.

LA SERVA PADRONA 

Di G. B. Pergolesi
“Nel Teatro Musicale settecentesco la recitazione degli attori-cantanti fu una delle ragioni del successo che lo sterminato repertorio degli intermezzi per musica riscuote tuttora. E nella infinita schiera di servette furbe, vecchi gabbati, servitori sciocchi e amanti delusi che popolano gli intermezzi, i personaggi de La serva padrona rappresentano quasi un prototipo, ripreso e variato in decine di storie che obbediscono sempre e comunque agli antichi, eterni modelli della Commedia dell’Arte e della tradizione teatrale italiana.Per questo motivo il lavoro svolto su La serva padrona con gli allievi del “Corso per cantanti del repertorio operistico Barocco, Mozartiano e Rossiniano” costituisce il miglior banco di prova per i giovani cantanti che hanno l’occasione di cimentarsi in ruoli che richiedono, oltre alle qualità vocali, anche una notevole attitudine attoriale. E, nello stesso tempo, La serva padrona, efficacemente rappresentata con l’uso di pochi oggetti e semplici elementi di costume, è il miglior biglietto da visita per presentare l’Opera ai giovani delle scuole.
L’Opera non vive solo nei grandi teatri in allestimenti faraonici e spettacolari; al contrario, gli spensierati personaggi e le allegre vicende de La serva padrona acquistano ancora più brio andando ad incontrare il pubblico dei ragazzi di oggi, per raccontare con gesti, musica e parole, le sempre moderne storie di uomini e donne di tutti i tempi. E questo, alla fine, è il compito del Teatro.”
Giorgio Bongiovanni, regista

OPERAZIONE APOLLO

Musiche di Monteverdi Händel, Vivaldi, Mozart, Rossini
“OperAzione Apollo è un testo originale creato appositamente per l’occasione grazie al lavoro fatto con i cantanti. Io ho abbozzato una linea drammaturgia e un canovaccio all’interno del quale potessero inserirsi brani del repertorio Barocco, Mozartiano e Rossiniano che i cantanti avevano già affrontato durante il corso con i maestri di canto. Questo canovaccio si è poi arricchito di battute e movimenti proposti dagli stessi cantanti durante il lavoro teatrale d’improvvisazione. Piuttosto che fare una lezione di storia della musica oppure un concerto per le scuole abbiamo quindi unito recitazione e canto in modo da eseguire tutte le arie in modo brillante e dove i bambini possano essere anche parte attiva dello spettacolo.La figura che guiderà gli studenti in questo spettacolo è il Dio Apollo trasformatosi in maestro di musica. Grazie ad Apollo i ragazzi stessi potranno “azionare” o “bloccare” i cantanti. E’ senza dubbio un modo nuovo di porgere dei brani lirici ai giovani.Non è un’opera, non è un musical. E’ un’OperAzione, forse un esperimento, un work in progress e senz’altro musica e teatro. Questa OperAzione è anche un’occasione didattica per i cantanti per approfondire lo studio sui fondamenti della recitazione e sul movimento, un lavoro che difficilmente potranno approfondire nella loro carriera a causa di tempi di produzione e messa in scena sempre più ristretti.”
Massimo Tomassoni, regista e curatore del testo letterario

 Agli Studenti e ai genitori

É bene conoscere e frequentare l’opera lirica, una forma d’arte emblematica della cultura del nostro paese, un simbolo dell’Italia. L’opera e la musica più in generale sono cultura e la cultura deve essere considerata un bene primario, un bene indispensabile come l’acqua. E come l’acqua anche la cultura deve essere protetta, difesa.

“La cultura arricchisce sempre. La cultura permette di superare tutti i limiti. Chi ama la cultura desidera conoscere tutte le culture e quindi è contro il razzismo.
La cultura, quindi anche la musica, è ascolto, che è la base del vivere civile e del pluralismo. Nelle orchestre con cui faccio musica, come ad esempio nell’Orchestra Mozart a Bologna, i musicisti vengono da tutta Europa. Alle prove parliamo diverse lingue, ma spesso bastano solo degli sguardi e il sapersi ascoltare l’uno con l’altro.
La cultura rende anche economicamente.
La cultura è contro la volgarità e permette di distinguere tra bene e male.
La cultura permette di smascherare sempre i bugiardi.
La cultura è lo strumento per giudicare chi ci governa.
La cultura è libertà di espressione e di parola.
La cultura salva: sono stati la musica e i miei figli che mi hanno aiutato a guarire dalla malattia.
La cultura porta valori sempre e comunque positivi, soprattutto ai giovani. Con la cultura si sconfigge il disagio sociale delle persone, soprattutto dei giovani, il loro sentirsi persi e disorientati.
La cultura è riscatto dalla povertà: in Venezuela, non certo un Paese ricco come l’Italia, José Antonio Abreu ha organizzato un sistema che in trent’anni ha insegnato la musica a 400.000 bambini e ragazzi, spesso salvandoli dalla droga, dalla violenza e dando loro un’opportunità di vita.
Cultura è far sì che i nostri figli possano andare un giorno a teatro per poter vivere la magia della musica, come feci quando avevo sette anni e una sera alla Scala decisi di riprodurre un giorno quella magia…
La cultura è un bene comune e primario, come l’acqua: i teatri, le biblioteche, i musei, i cinema sono come tanti acquedotti.
La cultura è come la vita, e la vita è bella”

Claudio Abbado, (2011)-Claudio Abbado, uno dei più grandi Direttori d’Orchestra di tutti i tempi, ha letto in televisione questo appello a favore della cultura qualche anno prima di lasciarci. Poche righe ma che riteniamo importanti e significative, concetti che condividiamo e che sono sempre presenti nel nostro lavoro.

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