Portare a nuova vita l’area dismessa di Papigno, riconsegnandola alla collettività e facendone punto di sviluppo ed attrazione per l’intero territorio, attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti che, a vario titolo, possono concorrere al raggiungimento di tale obiettivo. Questa in estrema sintesi la finalità dell’“open day” a Papigno sugli ex stabilimenti elettrochimici ed a cui hanno partecipato, tra gli altri, rappresentanti delle istituzioni locali e regionali ed esperti.
Progettazione architettonica, del paesaggio e del disegno urbano – è stato detto durante l’iniziativa – hanno infatti un ruolo fondamentale per il miglioramento della qualità dell’ambiente di vita delle persone e per la valorizzazione delle risorse storiche, culturali, ambientali e paesaggistiche.
In questo quadro “la Regione Umbria – ha ricordato l’assessore regionale alla Riqualificazione urbana Silvano Rometti – ha avviato, con una legge del 2010 sulla promozione della qualità nella progettazione architettonica, un processo innovativo per far crescere sul tema la sensibilità delle amministrazioni e degli enti pubblici. Tra gli strumenti previsti dalla legge – ha aggiunto – si colloca anche il concorso a tema promosso dalla Regione che, nella sua prima edizione, è stato incentrato proprio sulla riqualificazione architettonica ed ambientale di quattro aree produttive dimesse tra cui gli ex stabilimenti elettrochimici di Papigno nel comune di Terni il cui progetto, insieme agli altri vincitori (relativi all’area ex Valtrasimeno, nel Comune di Castiglione del Lago, la zona P.I.P. per insediamenti produttivi nel Comune di Cascia e l’area industriale dismessa di via Trasimeno ovest nel Comune di Perugia), è stato esposto a Milano ad Urbanpromo 2014”.
“Il concorso – ha aggiunto – rappresenta uno strumento efficace perché costituisce un confronto critico tra soluzioni diverse, consentendo di valutare i risultati e non solo i presupposti del progetto. Per questo l’auspicio è che questa modalità diventi prassi consolidata soprattutto per le aree che presentano particolari criticità dal punto di vista ambientale e urbanistico come questa in cui ci troviamo oggi. Ciò a testimonianza – ha rilevato – dell’impegno della Regione rispetto ad una riqualificazione delle aree dimesse che passa per la qualità architettonica e urbana, la tutela del paesaggio e il contenimento del consumo di suolo al fine di ripensare le aree oggetto di riqualificazione e recupero ambientale come luoghi di nuova fruizione da un punto di vista produttivo, residenziale e ricreativo, salvaguardandone però i caratteri originali”.
Tutti i progetti che hanno partecipato al concorso regionale sono contenuti in una pubblicazione realizzata dall’Assessorato alla Riqualificazione urbana, presentata in anteprima agli open day di Papigno e consultabile nel sito della Regione Umbria.
La proposta progettuale vincitrice del concorso per gli ex stabilimenti elettrochimici di Papigno prevede una rilettura dell’area lungo le sponde del Nera con la demolizione di alcuni edifici di più recente costruzione e l’inserimento di un parco che consenta una sostanziale rinaturalizzazione dell’area e il recupero del rapporto con il fiume. I fabbricati rimanenti andranno ad ospitare, il centro per gli sport acquatici. Attraverso il ponte denominato “telfer” sarà collegato il parco con il grande magazzino oltre il fiume in cui realizzare piscine per il nuoto libero, per i tuffi, palestra, zona wellness e bar. Percorsi pedonali, parti ricettive negli ex forni, con spazio termale, collegamenti ciclo pedonale e sentieri turistici, spazi dedicati al benessere, terme ipogee e la creazione di un impianto micro eolico per il riscaldamento delle acque e la climatizzazione di questi grandi ambienti completano la proposta.