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Onde d’urto in riabilitazione, medici-fisiatri ‘rispettare linee guida’

(Adnkronos) – La terapia riabilitativa con le onde d’urto sotto la lente dei medici-fisiatri. “L’attuale quadro di riferimento internazionale per la buona pratica clinica nella terapia con onde d’urto si basa, in particolare, sulle linee guida emanate nel 2023 dalla International Society for Medical Shockwave Treatment (Ismst). Tali linee guida stabiliscono che il trattamento con onde d’urto focali deve essere eseguito esclusivamente da personale medico qualificato e con una formazione specifica. Al contrario, il trattamento con onde radiali può essere effettuato anche da altri professionisti sanitari a seguito di una diagnosi medica e a condizione che abbiano una formazione certificata nell’ambito”. Così in un documento pubblicato sul proprio sito la Società italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa (Simfer) fa chiarezza e ricorda le buone pratiche sull’uso delle onde d’urto.  

“Ciò si è reso necessario anche a causa del crescente numero di contesti in cui vengono erogati trattamenti basati sull’applicazione di energie fisiche, considerando come vi possano essere parametri e modalità di somministrazione estremamente variabili in base alle indicazioni cliniche e alla figura professionale che esegue la terapia – avverte la Simfer – Ad esempio, le diverse combinazioni di lunghezza d’onda, durata dell’irradiazione e potenza dei laser ne hanno consentito un ampio utilizzo in ambito clinico, spaziando da applicazioni meno invasive (come avviene, ad esempio, in dermatologia e riabilitazione), ad altre maggiormente interventistiche (come accade, ad esempio, in chirurgia ed oftalmologia)”. 

La terapia basata sull’utilizzo di onde acustiche include “le onde d’urto focali e le onde radiali. Queste si differenziano per modalità di generazione, caratteristiche fisiche (forma dell’onda, intensità e profondità di penetrazione nei tessuti corporei), effetti biologici ed indicazioni terapeutiche – prosegue la Simfer – A supporto di questa differenziazione, è utile ricordare come l’energia somministrata con le onde d’urto focali venga liberata in un’area relativamente piccola all’interno del corpo (punto focale) e sia definita in mJ/mm2. Al contrario l’effetto terapeutico delle onde radiali, la cui energia somministrata è definita in bar, ha maggiore intensità in corrispondenza della superficie cutanea”. 

Nel 2024, la Società Italiana Terapia con Onde d’Urto (Sitod) ha pubblicato un documento di consenso contenente raccomandazioni generali e indicazioni sulla terapia con onde d’urto. Tale documento recepiva a livello nazionale le linee guida internazionali dell’Ismst e ribadiva che, sulla base di solide evidenze clinico-scientifiche e ragioni medico-legali, l’applicazione delle onde d’urto focali deve essere effettuata esclusivamente da un medico esperto. Inoltre, la Sitod indicava come, previa diagnosi, prescrizione terapeutica e definizione delle modalità di trattamento e dei parametri da parte di un medico esperto, la somministrazione della terapia con onde radiali possa essere eseguita da altri professionisti sanitari qualificati, operanti in stretta collaborazione e sotto la supervisione del medico. 

In linea con le proprie finalità, la Simfer “adotta e sostiene le raccomandazioni di buona pratica clinica emanate dai principali organi scientifici internazionali e nazionali in materia di onde d’urto (Ismst e sitod), riconoscendone la piena coerenza con lo strumento operativo fondamentale della presa in carico riabilitativa, rappresentato dal team multidisciplinare, composto da professionisti sanitari della riabilitazione e da personale socio-sanitario e assistenziale con specifica formazione riabilitativa, che opera sotto la responsabilità del medico specialista”, conclude il documento.