Terni, 22 ottobre 2013 – La struttura complessa di oncologia del S. Maria di Terni ha ricevuto l’accreditamento presso l’ESMO (European Society of Medical Oncology) come centro di riferimento per l’integrazione fra le cure oncologiche e le terapie di supporto e palliative, un importante riconoscimento che individua l’oncologia ternana fra i migliori centri italiani ed europei per l’attenzione a 360 gradi che è in grado di riservare ai pazienti oncologici.
“L’importanza di questo riconoscimento va al di là dei certificati, delle targhe o delle soddisfazioni personali, – spiega Fausto Roila, direttore della struttura complessa di oncologia – in quanto dimostra che possediamo i requisiti, oggettivi e documentati, per offrire al paziente oncologico quella che viene definita una vera ‘cura globale’ che si prefigge di individuare e di offrire risposte adeguate ai bisogni del paziente, durante le diverse fasi della malattia. Attenzione, quindi, non soltanto alle terapie antitumorali specifiche, ma anche ai vari sintomi causati direttamente o indirettamente dalla malattia (ad esempio, dolore, stanchezza, inappetenza) e dai trattamenti (nausea e vomito, diarrea, tossicità cardiaca, neurologica, etc.) e attenzione agli aspetti psicologici del paziente e dei suoi familiari”.
Questo traguardo è stato reso possibile grazie ad un percorso volto a migliorare le competenze specifiche degli operatori della struttura oncologica con meeting interni frequenti, confronti sui vari casi per favorire la condivisione collegiale dei percorsi diagnostico-terapeutici, formazione di gruppi multidisciplinari di terapia di supporto, organizzazione di corsi formativi, partecipazione attiva alla ricerca. Inoltre, è s tato fondamentale per tutti integrarsi fattivamente con altre professionalità come radioterapisti, medici palliativisti, psicologi, figure di supporto spirituale, strutture di assistenza domiciliare e hospice. Non va infine dimenticato il prezioso sostegno fornito dalle associazioni di volontariato.
“Le patologie oncologiche sottopongono i pazienti a dolori fisici e sofferenze psicologiche forti, – commenta il direttore generale dell’azienda ospedaliera Andrea Casciari – per questo, nel percorso assistenziale, insieme alle terapie farmacologiche antitumorali, diventa fondamentale prendersi cura anche degli aspetti psicologici, relazionali e di comunicazione. Un approccio che non può essere lasciato al carattere e alla sensibilità degli operatori, ma deve essere alla base di un vero e proprio modello organizzativo, come è in questo caso”.
Nel percorso assistenziale oncologico un ruolo fondamentale è giocato dall’integrazione tra ospedale e territorio, attraverso l’assistenza oncologica domiciliare e l’hospice che garantiscono la continuità delle cure. Questo probabilmente è stato l’elemento determinante per ottenere la certificazione europea.
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