Omicidio Roberto Guerrisi, ritrovata l'arma del delitto grazie al fiuto del cane Cooper - Tuttoggi.info

Omicidio Roberto Guerrisi, ritrovata l’arma del delitto grazie al fiuto del cane Cooper

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Omicidio Roberto Guerrisi, ritrovata l’arma del delitto grazie al fiuto del cane Cooper

Lun, 30/12/2024 - 21:03

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(Adnkronos) - E' stata ritrovata dai carabinieri della compagnia di Treviglio e del nucleo investigativo di Bergamo la pistola usata per l'omicidio di Roberto Guerrisi, ucciso nel pomeriggio di sabato 28 dicembre nei pressi di un'abitazione bifamiliare a Pontirolo Nuovo, in provincia di Bergamo. Di fondamentale importanza, a quanto si apprende, è stato il fiuto di un cane di nome Cooper dell'unità cinofila che ha rintracciato l'arma del delitto.  

Per l'omicidio di Pontirolo è stato fermato un uomo di 58 anni, Rocco Modaffari. Le indagini condotte dai carabinieri hanno infatti consentito di raccogliere concordanti indizi di colpevolezza a suo carico.  

Questi elementi indiziari, spiegano gli inquirenti, hanno consentito al pubblico ministero della Procura di Bergamo, che ha coordinato le indagini, di emettere nei confronti del sospettato un decreto di fermo d'indiziato di delitto con l'accusa di omicidio volontario. Per lo stesso reato risultano indagati per favoreggiamento altri 2 italiani, parenti del presunto autore del delitto. Per l'individuazione del presunto omicida sono state determinanti le immagini acquisite dalle telecamere di un sistema di video sorveglianza privato che hanno ripreso la scena del delitto.  

(Adnkronos) – E’ stata ritrovata dai carabinieri della compagnia di Treviglio e del nucleo investigativo di Bergamo la pistola usata per l’omicidio di Roberto Guerrisi, ucciso nel pomeriggio di sabato 28 dicembre nei pressi di un’abitazione bifamiliare a Pontirolo Nuovo, in provincia di Bergamo. Di fondamentale importanza, a quanto si apprende, è stato il fiuto di un cane di nome Cooper dell’unità cinofila che ha rintracciato l’arma del delitto.  

Per l’omicidio di Pontirolo è stato fermato un uomo di 58 anni, Rocco Modaffari. Le indagini condotte dai carabinieri hanno infatti consentito di raccogliere concordanti indizi di colpevolezza a suo carico.  

Questi elementi indiziari, spiegano gli inquirenti, hanno consentito al pubblico ministero della Procura di Bergamo, che ha coordinato le indagini, di emettere nei confronti del sospettato un decreto di fermo d’indiziato di delitto con l’accusa di omicidio volontario. Per lo stesso reato risultano indagati per favoreggiamento altri 2 italiani, parenti del presunto autore del delitto. Per l’individuazione del presunto omicida sono state determinanti le immagini acquisite dalle telecamere di un sistema di video sorveglianza privato che hanno ripreso la scena del delitto.  

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