Categorie: Cronaca Perugia

Omicidio Polizzi, donne con e contro Valerio / Supertestimone Compro Oro

Donne che raccontano di Valerio. E’ stato questo ieri a caratterizzare la giornata in aula del processo per l’omicidio di Alessandro Polizzi. Il maltempo ha bloccato due dei tre difensori degli imputati a Roma ma si è andati avanti lo stesso, sentendo solo testimoni comuni ad accusa e difese. E si tratta principalmente di tre donne.

La commessa del compro oro. La prima, considerata un po’ il teste chiave di questo processo, colei che potrebbe inchiodare Valerio alle accuse di mandante dell’omicidio del nuovo ragazzo della sua ex. La commessa del Compro Oro che spontaneamente si presentò in questura a poche ore dall’omicidio e disse di aver riconosciuto in quel ragazzo visto sui giornali e in televisione (Valerio), un suo cliente, che proprio il 23 marzo (a poche ore cioè dall’omicidio di via Ricci che avvenne la notte tra il 25 e il 26) e salita sul banco dei testimoni confermando per filo e per segno quanto già messo a verbale durante le indagini.

Una testimonianza chiave. Cioè che riconobbe in quel ragazzo dal volto tumefatto il cliente arrivato per vendere un braccialetto (cosa che poi non fece) e che parlava al telefono pronunciando una frase che mise l’ultimo tassello alle indagini di procura e polizia: “la pagheranno, ormai si anche lei… Tu non preoccuparti tanto io sarò in ospedale”. Il Pm Gemma Miliani, rilegge il verbale alla donna, che conferma di aver anche sentito che parlava dell’ospedale, di rassicurazioni che dava al suo interlocutore sul fatto che ci sarebbe tornato. Ma parlava anche del padre, che lo avrebbe difeso, dei soldi che non mancano, degli avvocati e di qualcuno che conosceva “che queste cose le fa”. Per l’accusa questa è la testimonianza con la quale dimostrare che Valerio ha lasciato l’ospedale e che nella sua mente stava maturando l’organizzazione di una sorta di “resa dei conti”, per le botte ricevute proprio da Alessandro Polizzi.

TUTTI GLI ARTICOLI SULL’OMICIDIO DI VIA RICCI

La rissa, “anche Julia colpì Valerio”. E la seconda testimone, la ex di Valerio racconta proprio della sera in cui finì in ospedale e sorprende un po’ tutti perché la versione data in precedenza da Julia è molto diversa da questa dove, viene detto che anche la ragazzo colpì Valerio, a calci, quando era già per terra e che la violenza nei confronti dell’ex tatuatore fu tanta a più riprese. In aula dalla parte delle difese, sui banchi dove siedono Julia, il fratello e i genitori di Alessandro questa testimonianza crea agitazione, il clima è teso. Poi parla un’altra ex che dichiara come il carattere di Valerio sia sempre stato aggressivo, ma che lei dal ragazzo non subì mai violenza e di un rapporto tra il ragazzo e i genitori che lo rendeva molto sicuro di se, perchè “sapeva di avere sempre il loro appoggio”.

La madre di Valerio verso la famiglia di Alessandro. E poi è stata la giornata delle parole di un’altra donna. Che in aula ancora non è entrata e non può farlo perché indagata in questo stesso procedimento e indicata nell’elenco di coloro che devono ancora testimoniare. È Tiziana la madre di Valerio. “Voglio stringerli la mano” con queste parole si avvicina al fratello di Julia e a quello di Alessandro che in silenzio ed educatamente non si tirano indietro. Poi però, non paga, si mette al centro del corridoio e inizia a borbottare, la scena non è piacevole, la famiglia di Julia e quella di Alessandro sono a pochi metri da lei che dice “la mia famiglia è tutta in carcere, sono rimasta sola. Sono state dette bugie, anch’io voglio parlare”. Poi la donna visibilmente sconvolta viene accompagnata altrove.