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Omicidio Meredith, Raffaele “il memoriale di Amanda mi scagiona”

“Sia io che la mia famiglia crediamo all’innocenza di Amanda. Crediamo profondamente all’innocenza di Amanda e non esiste nessun ritrattamento da parte mia in questa nuova fase processuale”. Sono le parole di Raffaele Sollecito pronunciate questa mattina nella conferenza stampa a Roma sul ricorso in Cassazione depositato dagli avvocato Bongiorno e Maori, contro la sentenza emessa dalla Corte d’Assise d’Appello di Firenze, che lo ha ritenuto colpevole dell’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher insieme all’ex fidanzata Amanda Knox. “Non sono qui per cambiare versione, solo un pazzo o un criminale lo farebbe. Io non sono né pazzo né criminale, sono una persona innocente”, ha spiegato Sollecito dopo la dichiarazione delle ore precedenti: “La sera del delitto io ero a casa mia a Perugia. Niente altro è sicuro”.

“Quello che è stato notato – ha spiegato Sollecito – è che i giudici di Firenze non basano la loro convinzione di colpevolezza sulle prove scientifiche, ma la base fondante della condanna è appoggiata su un memoriale che ha scritto Amanda mentre era in prigione”. “In questo memoriale lei mi scagiona completamente e mi dichiara assolutamente estraneo. Io chiedo oggi, nel 2014: se la base fondante di una colpevolezza è un memoriale in cui sono descritti dei fatti fondanti per la condanna e in cui io vengo scagionato, allora mi chiedo cosa c’entro”.

I difensori di Raffaele Sollecito si dicono “convinti che in Cassazione ci sarà un annullamento ‘in toto’ delle condanne di Amanda e Raffaele”. “Il passaggio più anomalo – secondo l’avvocato Bongiorno – è che nella stanza del delitto non vi sono tracce, tranne quelle di Rudy. I giudici dicono che le altre sono state pulite, ma non esiste una pulizia selettiva: questo è un
grande errore della sentenza”.

Nei giorni scorsi le difese dei due imputati hanno depositato i ricorsi alla Suprema corte. Per entrambi i legali chiedono l’annullamento della sentenza e quindi l’assoluzione.