Sono state depositate questa mattina le 143 pagine che contengono le motivazioni dell’assoluzione in secondo grado di Amanda Knox e Raffaele Sollecito, accusati in primo grado di aver ucciso Meredith Kercher nella notte tra l’1 e il 2 novembre 2007. Le decisioni dei giudici, che hanno scarcerato i due ragazzi dopo quattro anni di detenzione, sottolineano l’importanza della sentenza su Rudy Guede, con la quale il ragazzo ivoriano è stato condannato definitivamente a 16 anni di reclusione per concorso nell’omicidio Kercher. Nelle motivazioni si spiega che l'ipotesi della presenza di più persone al momento del delitto è stata configurata nella sentenza d'appello per l'ivoriano “condividendo sostanzialmente tutti gli argomenti svolti dal pm”. Fatto smentito dai giudici della Corte d’Appello di Perugia che hanno dunque assolto Amanda e raffaele, poiché “l'analisi di ognuno dei singoli elementi sui quali si basa l'ipotesi del concorso induce quanto meno a dubitare della necessaria partecipazione di più persone nella consumazione dei delitti contestati”. La Corte d'assise d'appello ha quindi concluso di ritenere “condivisibile” la stessa sentenza d'appello a carico di Guede per ciò che riguarda la sua responsabilità, fatto che tuttavia ''non assume alcuna rilevanza probatoria'” per l'accertamento della responsabilità di Sollecito e della Knox. Ritorna poi la questione degli indizi a disposizione degli inquirenti: essi infatti non bastano, neppure nel loro insieme, ad accertare la colpevolezza della Knox e di Sollecito. Secondo i giudici d'appello ”non si tratta soltanto di una diversa ricollocazione di quei mattoni, tale da non consentire l'attuazione del progetto architettonico disegnato ma piuttosto di una mancanza del materiale necessario per la costruzione”. ”E il venire meno degli elementi materiali del progetto accusatorio – si legge nelle motivazioni – non consente ovviamente di pervenire ad una pronuncia di colpevolezza al di là di ogni ragionevole dubbio”.
AleChi