Il gip di Spoleto ha accolto la richiesta di giudizio immediato per Emanuele Armeni, accusato dell’omicidio del collega carabiniere Emanuele Lucentini. Chiuse quindi le indagini sull’omicidio avvenuto il 16 maggio scorso nel piazzale della caserma di Foligno, dove i due militari erano rientrati dopo aver terminato il turno di notte che avevano svolto insieme.
Il sostituto procuratore Michela Petrini aveva sollecitato la richiesta di mandare direttamente a giudizio l’indagato senza passare per l’udienza preliminare. Non è stato quindi notificato l’avviso di conclusione delle indagini e il processo prenderà il via il 12 aprile 2016 in Corte d’Assise a Terni.
“L’esplosione del colpo di arma da fuoco di Emanuele Armeni è il frutto di una scelta consapevole e volontaria”, avevano spiegato i giudici del Riesame, ribadendo quello che già sosteneva la procura, cioè che la traiettoria del colpo di M12, che ha trapassato la testa del carabiniere di Tolentino, con una traiettoria “troppo orizzontale” sarebbe incompatibile con un colpo accidentale. La scelta del luogo, inoltre, è tra gli elementi passati al vaglio perché secondo i giudici è stata studiata prima perché “paradossalmente il più sicuro”: niente registrazioni delle immagini “in quanto la telecamera orientata verso il cortile non era funzionante da diversi mesi mentre le altre erano prive di impianto di registrazione”. Secondo i giudici del riesame “allo stato degli atti fa si ritiene che l’esplosione del colpo di arma da fuoco di Emanuele Armeni sia il frutto di una scelta consapevole e volontaria”. Non un incidente quindi, come invece sostiene la difesa dell’appuntato scelto.
La notifica del giudizio immediato ai legali di Armeni è arrivata nei giorni scorsi e adesso avranno la facoltà di valutare se richiedere o meno un rito alternativo. “Stiamo valutando – spiega l’avvocato Marco Zaccaria – la richiesta del rito abbreviato condizionato ad una perizia balistica. Decideremo mercoledì”.
Intanto il 19 gennaio la Cassazione ha fissato la data dell’udienza per il ricorso presentato dalla difesa dell’Armeni per impugnare la decisione del Tribunale del riesame che si è espresso contro la richiesta di scarcerazione del carabiniere. Sarà quindi la I sezione della Corte suprema a decidere sulla legittimità della decisione del Riesame di lasciare in carcere Armeni.