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Omicidio Kercher, la Perugia sfregiata, la Marini ‘furiosa’ e il Sollecito rinato

Una sentenza che ha messo una pietra tombale sul delitto di Perugia, avvenuto il 1° novembre 2007; Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono stati assolti con formula piena dall’accusa di aver ucciso Meredith Kercher, la studentessa che da Leeds era arrivata a Perugia per studiare storia del cinema, letteratura inglese e lingua francese.

La famiglia della studentessa inglese uccisa in Via Della Pergola ha commentato di essere “sotto choc per la sentenza di cassazione. Ora abbiamo bisogno di silenzio – ha dichiarato la sorella di Meredith, Stephanie – la sentenza non era quello ci aspettavamo. Ora abbiamo bisogno di tempo per ricordare Meredith e leggere con attenzione le motivazioni del dispositivo”.

La stampa inglese intanto si è scatenata contro la decisione della suprema corte italiana. Il “The Guardian” titola “Kercher family have a bitter pill to swallow after verdict” (Una pillola amara da digerire dopo il verdetto), mentre il “The Indipendent” punta sulle dichiarazioni dei legali di parte civile che hanno definito la sentenza come “defeat for Italian justice system” (una sconfitta per il sistema giudiziario italiana).

Dopo la sentenza della prima sezione di Cassazione Rudy Guede rimane dunque l’unico condannato per il delitto di Via Della Pergola. 30 anni erano stati disposti in primo grado, pena ridotta a 16 in appello, confermata poi dalla Cassazione. Il cittadino ivoriano sta scontando la pena nel carcere di Viterbo. Rimane comunque confermato che Guede ha agito “in concorso con più persone” – come si legge nelle 23 pagine del dispositivo – ma evidentemente quelle persone non sono Raffaele e Amanda.

Raffaele Sollecito ha passato la sua prima notte da cittadino libero in compagnia della fidanzata Greta Menegaldo nell’Hotel di Bari-Palese, mentre all’ora di pranzo è uscito per dirigersi a Bisceglie, dove era atteso per il pranzo dal padre Francesco e dai parenti più stretti. Nessun commento rilasciato ai cronisti, soltanto un veloce “Sono felicissimo, lunedì io e l’avvocato Bongiorno terremo una conferenza stampa”.

Sulla sentenza si è pronunciato anche il vicepresidente del Consiglio Superiore Della Magistratura, Giovanni Legnini, che ha sostenuto la necessità di “aver fiducia nel nostro sistema giudiziario e nelle decisioni della Corte di Cassazione”.

A livello politico la posizione più dura era stata quella assunta nel primo pomeriggio di oggi dalla Governatrice dell’Umbria, Catiuscia Marini, che si era interrogata “Ora chi risarcirà Perugia sfregiata?”.

Molto più misurato e contenuto il commento del sindaco di Perugia, Andrea Romizi: “Non è mio compito entrare nel merito delle decisioni della cassazione – ha detto il primo cittadino – il mio pensiero va alla famiglia di Meredith. Spero che ora, lontano dai riflettori, sappiano trovare un po’ di serenità. Respingo invece con forza l’immagine che a livello mediatico è stata data di Perugia”.

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