Sara Minciaroni
“E mi sono svegliata cosi, con la speranza che fosse solo un incubo e invece è la dura e cruda realtà. Il mio primo pensiero della giornata va a te,con il ricordo di quando eravamo piccoli..”. E’ il primo post della mattina sul profilo facebook di Alessandro Polizzi, quello che ormai per tutti, per una Perugia risvegliatasi con un’altra vittima da piangere, è “IL GUERRIERO”. Lo chiamano così i suoi amici, dopo che per primo lo ha fatto Francesco, il fratello minore.
Alle 03.00 del mattino. Alessandro a 23 anni è stato freddato con due colpi di Beretta modello 34 calibro 9 “corto”, lungo il corridoio dell’appartamento al terzo piano del civico 14 in via Ricci (una traversa di via Settevalli). Stavano dormendo lui e la fidanzata Julia di 19 anni, quando un uomo di corporatura grande e col volto coperto da un passamontagna ha sfondato a calci il portone e si è fatto avanti con l’arma in mano.
Ha cercato di proteggere Julia. Alessandro gli si è opposto fisicamente, da una prima ricostruzione degli agenti della squadra mobile guidati Marco Chiacchiera, sembra che sia nata un colluttazione, nella quale il killer ha sparato i due colpi, per poi rivolgersi a Julia, che molto ha lottato cercando di difendersi e di scappare. Il quadro della scena così come lo descrive la stessa Julia al padre, poche ore dopo in ospedale, prima di essere operata al braccio ferito da un proiettile, è molto concitato. Difficile ricordare con piena lucidità la sequenza delle azioni. Certo è che il killer dopo aver freddato Alessandro si è scagliato su di lei. Ha infierito con colpi al viso, l’ha percossa alla testa con un oggetto contundente e ha perso la pistola, o forse si è inceppata, non prima però di aver esploso ancora un colpo contro la ragazza, rimasta colpita al braccio forse nel momento in cui si parava il volto. Poi è fuggito, giù per le scale, messo in fuga dal risveglio del palazzo. Gli inquilini hanno chiamato polizia e ambulanza. Si è dileguato nella notte aprendo quella che ora è una vera caccia all’uomo.
L'arma del delitto è rimasta a terra dentro l'appartamento. Un gesto insolito da parte di un'assassino abbandonare la pistola. Sul reperto adesso stanno lavorando gli agenti della scientifica. Sul motivo per cui non se la sia portata via il killer ci sono diverse ipotesi. Potrebbe non avere avuto il tempo di recuperarla nella fretta di fuggire. Potrebbe essergli caduta durante la lotta con i due ragazzi.
I possibili moventi. Sulle indagini gli inquirenti coordinati dal pm Antonella Duchini, mantengono il più stretto riserbo. Confermano che si sta indagando a 360 gradi, che la pista passionale non viene trascurata ma che si lavora su più fronti. In questura vengono sentiti amici e familiari. Si scava molto anche fra le relazioni dei due ragazzi, di recente più volte coinvolti in episodi di discussioni. Non ultima quella avvenuta nel fine settimana precedente la tragedia, un diverbio fuori da un locale perugino con l’ex fidanzato di Julia. Proprio quest’ultimo aveva poi sporto denuncia proprio nei confronti di Alessandro.
L'autopsia. Nelle prossime ore si terrà la riunione per il conferimento degli incarichi in Procura a Perugia. Già ieri il medico legale Laura Paglicci Reattelli ha eseguito un primo esame del corpo del ragazzo sul luodo della tragedia. Poi più tardi nel reparto di medicina legale del Santa Maria della Misericordia ha effettuato nuovi controlli in attesa dello svolgimento dell'autopsia che potrebbe tenersi già nella giornata di oggi.
La musica, i tatuaggi e la vita su Fb. Due ragazzi solari, Julia e Alessandro. Una coppia che come ci dicono i vicini di casa “non litigava mai, ridevano sempre, erano allegri quando li sentivamo rientrare a notte fonda nel fine settimana”. Amanti dei locali, della musica house, delle discoteche e dei tatuaggi. Una storia d’amore tutta raccontata nei loro diari di Facebook. Pieni di baci dolci e appassionati, di quella giovinezza ostentata e a volte sfacciata, ma piena di voglia di vivere. Tantissimi amici, desiderio di mostrarsi come solo quando si è belli, giovani e spensierati.
Chi invoca giustizia e chi vendetta. Un incantesimo rotto per Alessandro, la cui vita spezzata suscita nei tantissimi che lo conoscevano e gli volevano bene pensieri di dolore, affetto e anche di rabbia. Tra le pagine del social network c’è chi invoca giustizia e chi minaccia vendetta. “Vogliamo giustizia sennò ce la facciamo da noi….ciao ale non pensavo mai di salutarti cosi, ma la vita ti toglie e basta…”.
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