Formalmente riaperto il 13 gennaio scorso, si è tenuta questa mattina davanti alla Corte d’appello di Perugia una nuova udienza del processo a Hasci Omar Hassan, unico condannato per l’uccisione della giornalista del Tg3 Ilaria Alpi e dell’operatore Miran Hrovatin, avvenuta a Mogadiscio il 20 marzo del 1994.
I difensori del somalo ora affidato ai servizi sociali a Padova dopo avere scontato 16 dei 26 anni della condanna hanno infatti chiesto e ottenuto un nuovo processo. Nel quale intendono dimostrare la sua estraneità al duplice omicidio. La Corte ha già ammesso tutti i testi indicati dalla difesa e dal procuratore generale, una ventina, che sono stati sentititi a partire da oggi. Tra questi Ahmed Ali Rage, detto Jelle, principale accusatore di Hassan, che indicò il somalo come l’autore del duplice omicidio sostenendo di essere stato presente al momento dei fatti per poi, anni dopo, ritrattare completamente la sua ricostruzione.
Hasci Omar Hassan era presente oggi in aula. I suoi avvocati chiedono per lui l”annullamento della condanna e il riconoscimento dell’estraneità al duplice omicidio. Tra i testimoni sentiti oggi la giornalista della trasmissione Chi l’ha visto?, Chiara Cazzaniga, che realizzò in Gran Bretagna un’intervista a Ahmed Ali Rage, detto Jelle, principale accusatore di Hassan. “Durante l’intervista – ha riferito oggi in aula la giornalista – Jelle mi disse che lui non era presente al momento del delitto e mi disse che arrivò verso le 16. Mi disse che gli venne detto che agli italiani gli serviva un testimone e che gli sarebbe stato offerto un passaporto e dei soldi che gli avrebbero permesso di lasciare la Somalia. Durante l’intervista mi disse anche che il nome da fare gli fu indicato espressamente”.
Sentito come testimone anche l’allora ambasciatore e diplomatico italiano in Somalia Giuseppe Cassini. Ha riferito di essere risalito a Jelle tramite l’allora funzionario dell’Unione Europea Ahmed Washington, che gli riferì di un amico fidato, tal Abdessalam Shino, che sapeva dell’esistenza di un testimone oculare dell’assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. “Gelle disse che vide arrivare un’auto con un commando armato composto da sette persone – ha detto Cassini – e che assistette all’assalto. Mi disse anche di aver riconosciuto uno dei somali”.