Cronaca

Omicidio a Magione, la vittima è stata accoltellata alle spalle

E’ indagata per omicidio volontario e piantonata nella stanza del Spdc (Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura) del Santa Maria della Misericordia dove è stata ricoverata per la visita psichiatrica disposta dal pm Manuela Comodi. Francesca Garofane, 35 anni con un trascorso di disagio psicologico, è la principale sospettata dell’omicidio della madre Augusta Brunori di 69 anni.

La vittima era originaria di un paesino nella provincia di Pesaro Urbino, ma da oltre vent’anni era residente in Umbria ed ex dipendente dell’Asl. Separata dal padre di sua figlia, la coppia aveva anche un altro figlio Finanziere a Roma. I due ex coniugi sono arrivati nel primo pomeriggio di domenica nella villa di via Case Sparse a Villa di Magione dove il corpo della donna è stato poi trovato privo di vita, con un coltello ancora conficcato poco al di sotto della spalla sinistra. La lama ha colpito organi vitali senza lasciare scampo alla donna. Tracce di sangue sarebbero state repertate sia a terra che sulla porta della dependance della casa, nel giardino dove si trova la piscina.

Un delitto sul quale sono ancora in corso nel massimo riserbo le indagini dei carabinieri coordinati dalla procura della Repubblica di Perugia. Nel pomeriggio il sostituto procuratore Manuela Comodi e i militari hanno tentato di sentire la figlia della donna, ricoverata in stato di choc nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Perugia, ma l’indagata avrebbe reagito con frasi sconnesse e dando in escandescenze.

A dare l’allarme è stata in mattinata proprio la giovane che ha chiamato il Centro di salute mentale che la seguiva ormai da qualche tempo. All’operatore avrebbe detto che la madre si era tolta la vita. Sul posto sono quindi intervenuti i carabinieri, il magistrato di turno e il medico legale Sergio Scalise Pantuso. Il corpo era in terra, in casa in quel momento solo la figlia della vittima mentre il padre era fuori, probabilmente a Roma a far visita al figlio, mentre la vittima aveva deciso di trascorrere qualche giorno con la figlia proprio affinché non rimanesse da sola nella casa sul lago.

Sul lastricato antistante le due abitazioni diverse macchie di sangue repertate dal personale specializzato dell’Arma insieme a diversi vestiti e altri oggetti. Indicazioni importanti per lo sviluppo delle indagini sono attese però in particolare dall’autopsia e dagli accertamenti sul manico del coltello conficcato in profondità nella schiena della donna. Per verificare se ci siano impronte o tracce genetiche e a chi riconducano. Risposte che si attendono dal test del Dna.