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Omaggio Arbore, l'intervista di Radiophonica. Oggi al Morlacchi salotto con Baudo, Bonolis, Carlucci -video e foto

Il manuale del bravo presentatore, raccontato da Renzo Arbore ai microfoni di Radiophonica, nell'ultimo dei tre giorni che il “non festival” di Perugia IMMaginario 2.0 ha dedicato al grande uomo di spettacolo – ormai perugino di adozione.

“Il bravo presentatore deve avere dei tic, (…) una sua personalità per andare avanti. Deve essere notato subito”, ha detto Arbore ai microfoni di Radiophonia, consigliando i migliori modi per poter emergere nel mare indistinto dei media moderni. “Nella confusione dell'etere in questo momento l'unico sistema per farsi notare p quello d iavere una personalità strana, anche un tic da inventarsi”, ha detto.

L'incontro di ieri – Più che la televisione, è stata però la “radio secondo Arbore” l'oggetto dell'incontro in programma ieri, tra ricordi e gag con Lillo e Greg, Mario Marenco, Maurizio Ferrini e Fabio Fazio (in collegamento via Skype), moderati ancora dal giornalista Marco Molendini. “Divertente, leggera ed intelligente allo stesso tempo e simbolo di qualità”, ha detto della radio Molendini ad inizio serata.

“La radio per me è immaginazione è fantasia” ha replicato subito Arbore. “Quella che poi io ho portato anche in tv era tutta improvvisata, per fare radio ci ispiravamo alle jam session del jazz”. “La radio di oggi – ha poi aggiunto Arbore – è comunque buona perché al contrario della tv ha fatto scelte tematiche. Manca forse qualche radio ‘naif’ che avevamo nel periodo del boom delle radio locali. Adesso invece ci sono i grandi network che si scimmiottano tra di loro”.

Parlando poi del lavoro di Lillo & Greg, Arbore sottolinea: “Loro mi piacciono tanto perché sia in tv che in radio fanno un genere surreale, un umorismo pazzoide”. “È più difficile fare personaggi di pura fantasia come fanno loro, e come facevamo anche noi, che fare satira sull’attualità. Troppo facile poi utilizzare gli imitatori, noi non li abbiamo mai invitati nelle nostre trasmissioni. Al limite chiamavamo il vero personaggio e dicevamo che era invece l’imitatore”.

“Secondo noi – hanno risposto Lillo & Greg – l’umorismo surreale è perfetto per la radio, perché questa rispetto alla tv dà meno vincoli. Ma la maggior parte delle nostre cose sono scritte, Arbore e i suoi erano invece veri improvvisatori”.

Rivolgendosi invece a Fabio Fabio, intervenuto da casa in collegamento via Skype, Arbore dice: “Oggi si pensa solo alla quantità del pubblico, tu invece hai un pubblico di qualità. È molto più difficile raccogliere il pubblico più esigente rispetto a quello nazionalpopolare. Forse oggi è Fiorello l’unico intrattenitore che riesce a conquistare entrambi”.

“Con la tv – ha dichiarato Fazio – bisogna saper cogliere quello che impone il momento. Ci sono momenti in cui la leggerezza è benvenuta, altri no. Ma è sempre più difficile capire cosa fare. Oggi poi in Rai non c’è un rapporto diretto e costruttivo con i vertici, non ti chiedono di fare, non c’è dialogo, anzi, meno fai meglio è. In questo contesto è sempre più difficile sperimentare”.

Non è mancata, infine, grazie agli ospiti presenti una lunga e divertente carrellata di personaggi radiofonici, vecchi ed anche nuovi, con un divertente Fazio Fazio che ha regalato anche suoi vecchi cavalli di battaglia, con le imitazioni di Enzo Biagi, Bruno Vesta e Gianni Minà. “Sei la dimostrazione – ha detto Arbore rivolgendosi a Fazio – che per fare buon giornalismo serve anche dell’umorismo”.

Oggi si replica con la tv- Dopo la densa giornata di ieri, in cui il Teatro Morlacchi ha presentato due proiezioni dedicate ai successi di Arbore, come “Il papocchio” (film del 1980) e “Aborigeni Arboriani 2: alto sgradimento”, oggi lo stesso Arbore sarà presente in un incontro cui prenderanno parte , tra gli altri, Pippo Baudo, Paolo Bonolis e Milly Carlucci. L'incontro di oggi, come facile prevedrere, sarà incentrato piuttosto sulla televisione.

Gran finale, poi, per IMMaginario 2.0, questa sera con i protagonisti del programma tv “Le Iene”.

Video: Radiophonica.com