di Stefano Dottori
E' stato un successo di pubblico il concerto del maestro Uto Ughi al Pian Grande di Castelluccio. Circa 5000 persone, secondo le stime ufficiali, hanno circondato il palco montato ai piedi della cittadella che regna sulla valle del pian grande di Norcia. Hanno assistito al concerto anche tutte le più alte cariche istituzionali e civili della Regione e alcuni rappresentanti di quelle nazionali.
Il concerto è una delle iniziative più spettacolari che il Festival Assisi nel mondo, giunto alla sesta edizione, abbia mai realizzato grazie non solo alla straordinarietà dell’interprete ma anche alla bellezza del contesto in cui è tenuto l’evento. Rai Storia lo ha ripreso integralmente e lo trasmetterà sabato 9 luglio alle ore 15. Il programma eseguito è stato valorizzato e reso ancora più coinvolgente dalla illustrazione che ne ha fatto Uto Ughi così appassionante ed a tratti divertente. Sono state eseguiti alcuni momenti de Le Quattro Stagioni di Vivaldi, il Rondò capriccioso di Saint Saens e la fantasia brillante su temi di Carmen di Bizet di Sarasate. L’orchestra de I Filarmonici di Roma ha aperto il concerto con l’ultimo tempo della sinfonia La casa del diavolo di Boccherini.
Laura Musella, direttore artistico del festival “Assisi nel mondo” che ha permesso la realizzazione dell'evento, è stata la prima a salire sul palco per ringraziare tutta l'organizzazione e ricordare al pubblico il progetto “Omaggio all'Umbria” nel quale si è impegnato anche quest'anno il festival, che ha il fine di valorizzare la bellezza dei beni architettonici e quelli naturalistici, i giovanissimi talenti musicali che mette a confronto con i grandi di oggi e gli ex musicisti prodigio come Zubin Mehta, Lorin Maazel, Seiji Ozawa, UTo UGhi e tanti altri ospiti. Come ogni anno il festival prosegue il progetto dell'Unicef “Schools for Africa” al quale è stato dedicato anche questo anno l'intere kermesse. E' stata poi la volta di Uto Ughi a salire sul palco che con il suo sorriso e la sua tranquillità ha dato il via al concerto. Prima di ogni esecuzione in maniera molto semplice ha spiegato al pubblico la melodia che si accingeva ad eseguire. Il suono del violino e del resto dell'orchestra che accompagnava Ughi si è perfettamente fusa con il suono del vento che soffia nella piana creando un'atmosfera unica. A completare la serie di emozioni il paesaggio della piana e del monte vettore che la sovrasta. La manifestazione ha sottolineato l'importanza del luogo per il turismo dimostrando che gli eventi di qualità vengono seguiti da un pubblico sempre numeroso. Esperti di musica e appassionati di montagna hanno quindi trascorso una mattinata piena di emozioni all'insegna della natura e della buona musica. Alcuni seduti, alcuni in piedi, altri sdraiati, hanno avuto il piacere di passare due ore in completo relax sotto un splendido cielo azzurro. Per chi è appassionato di montagna e di musica l'analogia con il festival “I suoni delle dolomiti” non sarà sicuramente sfuggita e, in attesa di qualche cosa di simile in Umbria, ci si può intanto ritenere più che soddisfatti.
(modificato h 12.36)