Città di Castello

Omaggio ai 7 colori banditi dall’Unione Europea, Roberto Micheli inaugura “Tossiko 2016”

La riabilitazione dei colori “tossici” in una mostra originale che coniuga arte, creatività e solidarietà. “Tossiko 2016”, di Roberto Micheli (noto vignettista a livello nazionale e artista di grande raffinatezza) la mostra che è stata inaugurata nelle suggestive sale del quadrilatero di Palazzo Bufalini a Città di Castello, è infatti un omaggio ai 7 colori “tossici” per eccellenza, il blu del lapislazzuli, il cadmio, il cinabro, la biacca (bianco di piombo), il risigallo, l’aurum e il minio. Banditi dall’Unione Europea per i loro effetti nocivi sulla salute, diventano un’occasione di solidarietà, perché il ricavato della vendita del catalogo verrà donato interamente ad Emergency, e il soggetto di quadri che giungono al cuore stesso dei colori, rendendo così un poetico tributo alla loro irrinunciabile tossicità.

Nel catalogo che accompagna “Tossiko 2016”, interventi di Fulvio Abbate, Alberto Barelli, Alberto Boatto, Aldo Canale, Massimo Bucchi e Luca Villoresi. In occasione della presentazione ufficiale della mostra, che resterà aperta fino al 5 giugno, Micheli ha esaltato con ironia e fine dialettica il ruolo e il fascino esercitato, da chi li ha utilizzati, proprio dei colori messi al bando dalle normative europee e che, con le proprie opere cerca di riabilitare e comunque di non “rottamarli” per sempre senza averne decantato la storia, percezione visiva e profondità.

Un artista, Roberto Micheli, che può vantare solidi legami di amicizia con Città di Castello e con l’Alto Tevere. A margine della cerimonia di inaugurazione, alla presenza di rappresentanti istituzionali, del panorama culturale ed artistico, locale e nazionale, ha ricordato alcuni aneddoti riferiti al grande maestro Alberto Burri, proprio nel momento in cui si concludono gli eventi del “centenario della nascita”: “Ho avuto l’onore e il piacere di conoscere il maestro Alberto Burri attraverso amici comuni, Saverio Tutino e Primetto Barelli nel suo splendido Castello di Sorci ad Anghiari. Amicizie e sensazioni che ho cercato anche di trasmettere nelle mie opere cercando di suscitare curiosità ed interesse in coloro che avranno la bontà di venirle a vedere. Essere qui a Città di Castello, la città di Burri e di numerosi amici e conoscenti che ho incontrato in tanti anni di frequentazioni è davvero un onore ed uno stimolo a proseguire anche in futuro”.