Oma taglia il premio ai dipendenti. Il premio di risultato, riconosciuto ai lavoratori da Oma in base ad un accordo sindacale, passa da 1700 a 170 euro. Così le segreterie regionali e provinciali di Cgil, Cisl e Uil vanno in allarme, all’indomani dell’annuncio avvenuto in un incontro a Confindustria, alla presenza del presidente Umberto Nazareno Tonti.
“Un esito che suscita grandi preoccupazioni circa lo stato di salute aziendale poiché il premo di risultato per sua natura è la cartina di tornasole che certifica quello che è l’andamento aziendale nell’anno di riferimento“, dicono i sindacati che parlano di “paradosso per cui, in presenza di una fatturato generale che negli anni è sempre stato in crescita, trend confermato anche per il 2019, quando è stato superato il milioni di euro messo a budget, il premio di risultato si è ridotto“.
Nonostante questo, il calo dal 2018, con un nuovo accordo e la diminuzione. Il problema che si pongono le associazioni sindacali è: “quale strategie nella gestione aziendale, alla luce dei risultati assenti fino ad ora? Risposte non pervenute. Piuttosto, nel corso dell’incontro l’azienda ha tenuto a sottolineare come le organizzazioni sindacali avrebbero dovuto prestare attenzione alle dichiarazioni pubbliche successive all’incontro stesso”.