Città di Castello

Oltre 50 intossicati dal sushi d’asporto, titolari del ristorante condannati al risarcimento

Fu una serata da incubo per gli amanti del sushi. Era il 13 febbraio 2021 – un weekend di San Valentino “limitato” dal lockdown – quando oltre 50 clienti di un ristorante orientale di Sansepolcro rimasero intossicati dal cibo da asporto ritirato proprio nel locale.

Poche ore dopo aver consumato quel sushi take away, molte coppie della vallata – tutte nelle stesse ore della notte – si rivolsero al proprio medico o si presentarono direttamente nei pronto soccorso di Sansepolcro, Arezzo e Città di Castello con vomito, diarrea, forti dolori addominali e febbre.

Le indagini di carabinieri e Asl portarono allora alla denuncia per lesioni aggravate dei tre gestori (tutti di origini cinesi ma residenti in Umbria, Toscana e Lombardia) e all’apposizione dei sigilli al ristorante, che pubblicò anche un messaggio di scuse sui social.

Nei giorni scorsi, per quell’episodio, è arrivata la sentenza di condanna proprio per i tre proprietari del locale, ritenuti responsabili in concorso per omessa valutazione del rischio microbiologico e per aver messo in commercio cibo contaminato dal batterio clostridium perfrigens e dal norovirus (causa più comune di gastroenterite).

I tre dovranno anche pagare una multa per un ulteriore capo d’accusa, quello di aver cagionato alle persone sintomi da tossinfezione alimentare e lesioni personali. Il giudice ha infine deciso che le 15 parti civili dovranno ricevere un risarcimento (da decidere in separata sede), stabilendo però una provvisionale di 150 euro ciascuno e il rimborso delle spese processuali.
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