Cronaca

Oltre 400 firme per la sicurezza di Corso Garibaldi

Un incontro pubblico tra i residenti e una petizione per richiedere più sicurezza nel Borgo di Porta Sant’Angelo. Dopo i fatti poco piacevoli avvenuti nelle scorse settimane in corso Garibaldi, ed in particolare durante la notte di San Lorenzo, quando il ristoratore di un’attività è stato aggredito da alcuni spacciatori, tra i residenti si è avviata una riflessione sulla qualità della vita del quartiere.


Bottigliate allo chef che li aveva segnalati, pusher scatenati a Corso Garibaldi


La petizione

La mobilitazione parte dall’associazione Vivi il Borgo, che martedì 11 settembre ha riunito la cittadinanza per informarla sulle attività svolte fino ad ora, invitandola a firmare una petizione da inviare al sindaco Andrea Romizi. “Non vogliamo sostituirci alle istituzioni nel dirimere singoli episodi di violenza – si legge nella petizione – ma chiediamo un intervento più mirato che si estenda ai vicoli limi trofi al Corso dove gli abitanti, in numerose occasioni, sono stati testimoni di atti di illegalità”.


Sicurezza, “serve un censimento delle case non abitate”


Le proposte

L’obiettivo dell’associazione cittadina è quello di “chiedere una maggiore sorveglianza nel quartiere e propone delle soluzioni ai diversi sintomi di disagio sociale che affliggono anche altri quartieri del centro storico di Perugia”. La prima richiesta riguarda censimento e monitoraggio, per garantire che i residenti rispettino la raccolta differenziata. Ma soprattutto delle abitazioni sfitte, possibile covo di abusivi, “affinché i proprietari se ne prendano carico”, con eventuali “sanzioni nel caso di affitti in nero”. Tra gli altri punti sottoposti al Comune, si chiede di “dismettere il parcheggio selvaggio che rende inaccessibile gran parte di piazza Grimana e piazza Fortebraccio, per riconsegnarle alla loro originaria funzione sociale” e di “ripristinare la linea buxi che attraversava Corso Garibaldi”, servizio utile per permettere collegamenti a studenti, turisti e cittadini. Punti, secondo l’associazione, “realizzabili in tempi ragionevoli, purché ci sia la volontà politica di farlo”.