Sono oltre 3.200 i farmaci mancanti, soprattutto antibiotici e antinfiammatori, secondo il bollettino dell’Aifa (agenzia italiana del farmaco) aggiornato al 20 gennaio. Una situazione incerta che si trascina da qualche mese e che non mostra segni di miglioramento (il bollettino di una ventina di giorni prima era più o meno simile).
Da un lato ci sono i vari distributori che hanno lanciato l’allarme, affermando che il problema sia presente da almeno quattro mesi. “La situazione è ormai diventata insostenibile – ha spiegato Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi – Vorremmo conoscere la ragione vera del problema, per dare risposte omogenee ai cittadini. Perché i fenomeni di carenza di farmaci che vediamo ora non li abbiamo visti neppure in piena emergenza Covid”.
Dall’altro lato, invece, ci sono i farmacisti che invitano alla calma, spiegando come non ci sia nessuna emergenza sanitaria in atto, ma solo un “semplice rallentamento”. Federfarma ha invitato più volte i consumatori a non accorrere nei punti vendita per creare scorte, immotivate, con il rischio di aggravare la situazione. Le soluzioni per contenere la complicanza e rimediare alle carenze ci sono, ha assicurato la federazione. Così come evidenziato anche dal ministro della Salute, Schillaci, che in audizione alla Commissione Affari sociali della Camera nei giorni scorsi ha detto che “sono meno di 30 i farmaci per i quali non c’è una reale alternativa sul mercato”.
Nella lista degli introvabili, stilata dall’Aifa, spiccano in particolar modo antinfiammatori e antipiretici (come Brufen, Nurofen e Moment), mucolitici (Fluimucil), antifebbrili (Tachipirina e Efferalgan) ed alcuni antibiotici (alcuni prodotti con amoxicillina ed il Cefixoral). Problematiche anche per dei farmaci importanti come quelli per l’ipertensione e l’epilessia e alcuni antitumorali. Tra i motivi indicati nell’elenco di Aifa c’è la cessata commercializzazione definitiva di alcuni prodotti (come il Fluimucil) o l’elevata richiesta di altra che provoca forniture discontinue. Mentre per altri farmaci mancanti vengono segnalati problemi produttivi.
Cliccando qui è possibile scaricare l’elenco completo dei farmaci attualmente mancanti.
È Federfarma a chiarire la situazione, spiegando come si tratti di un rallentamento causato da diversi fattori: l’aumento dei casi Covid e dell’influenza stagionale non solo sta richiedendo un maggior uso di farmaci in tutto il Paese, ma sta creando anche delle difficoltà nella produzione dei principi attivi. A ciò si aggiungono i rallentamenti per effetto della guerra in Ucraina e del caro energia, la nostra dipendenza in questo campo da Paesi come la Cina e l’India e anche la competizione a livello mondiale per “accaparrare” plastica, alluminio, carta e vetro necessari per il packaging.
Anche in Umbria si sta registrando un vero e proprio assalto al bancone con i farmacisti costretti a spiegare ai pazienti le ragioni di tale carenza e a suggerire l’utilizzo di farmaci equivalenti. “In Umbria manca il 40% dei farmaci, ci difendiamo con i generici ma la situazione è sinceramente preoccupante”, ha commentato Augusto Luciani, presidente di Federfarma Umbria. ”Per fortuna non c’è carenza in Umbria dei farmaci salva vita. Raccomandiamo comunque alla gente di non fare scorte perché non ha molto senso”.
A dare un quadro più ottimistico è invece il dottor Pero Nulli, dirigente delle Farmacie comunali di Terni (per un totale di 9 farmacie ed una parafarmacia) che parla di una carenza temporanea. “Già negli anni precedenti è avvenuto un fenomeno simile – ha spiegato a Tuttoggi.info – Si tratta di situazioni normali, scaturite da fattori diversi, che tendono a risolversi in breve tempo. Ciò che conta è evitare inutili allarmismi che potrebbero invece peggiorare la situazione, portando ad una rottura dello stock. La grande maggioranza dei farmaci ha un equivalente o un generico con cui può essere sostituito, a mancare sono per lo più le grandi marche”.
“Voglio sottolineare l’importanza fondamentale dei farmacisti – ha aggiunto infine il Dirigente di FarmaciaTerni – che ancora una volta infatti si trovano in prima linea a fronteggiare questa criticità con grande professionalità “.
[di Alessia Marchetti]