In queste settimane il Corpo Forestale dello Stato ed altri organismi stanno effettuando controlli a tappeto per verificare il corretto smaltimento degli oli di frittura esausti da parte di ristoranti, trattorie, pizzerie, rosticcerie.
A questo proposito la Confcommercio della provincia di Perugia ricorda alle imprese che due sono gli obblighi da assolvere, ovvero: l’iscrizione al Conoe, il Consorzio obbligatorio nazionale di raccolta e trattamento oli e grassi vegetali ed animali esausti (ad esclusione delle imprese artigiane o industriali con più di 10 dipendenti, che devono invece iscriversi al Sistri, e degli aderenti a Confcommercio, già iscritti); lo stoccaggio ed il conferimento degli oli ad aziende di raccolta autorizzate dallo stesso Conoe.
Vale invece per tutti i produttori di oli di frittura l’obbligo di adempiere direttamente allo stoccaggio e conferimento del rifiuto alle aziende di raccolta autorizzate – che può essere richiesto alla sede operativa del Conoe. mettendosi così al riparo dalla sanzione amministrativa prevista per gli inadempienti, che va dai 260 ai 1.550 euro.
Secondo quanto dichiarato dal Consorzio obbligatorio degli oli esausti (Coou), “In provincia di Perugia sono state raccolte nel 2010 2.089 tonnellate di olii esausti, un dato in aumento rispetto alle 1.956 dell’anno precedente, su un totale di 2.950 recuperate nell’intera Regione Umbria. Ma una percentuale significativa (intorno al 5 per cento del “potenziale”) che ancora sfugge alla raccolta, con il concreto rischio di inquinare i bacini idrici”.
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