Ok alle modifiche regolamento cinghiali, tra Piano Psa e dubbi su quote abbattimenti e filiera

Ok alle modifiche regolamento cinghiali, tra Piano Psa e dubbi su quote abbattimenti e filiera

Redazione

Ok alle modifiche regolamento cinghiali, tra Piano Psa e dubbi su quote abbattimenti e filiera

Gio, 09/11/2023 - 13:40

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Via libera in Commissione, anche se cacciatori e agricoltori chiedono ulteriori interventi su rotazione settori e filiera. Resta il nodo del cacciatore singolo

Tra gli obiettivi ambiziosi del Piano nazionale straordinario contro la Peste suina africana (Psa) e le aspettative delle squadre, la Giunta regionale dell’Umbria prosegue con l’iter di modifica del regolamento n. 34/99 sul prelievo venatorio della specie cinghiale. Testo, quello predisposto dalla Giunta, che richiede il parere obbligatorio della Terza Commissione. Un voto favorevole scontato, visto che la caccia al cinghiale è ormai iniziata da un mese e la Regione intende ora accelerare su riforme che dovrebbero aumentare il numero degli abbattimenti.

Anche se, prima di votare, i membri della Commissione hanno ascoltato l’assessore regionale Roberto Morroni e i rappresentanti di Ambiti territoriali di caccia (Atc), associazioni venatorie ed agricole, convocati in audizione. Su modifiche che l’assessore aveva concordato con il Coordinamento delle squadre cinghialiste dell’Umbria. Pur restando alcuni nodi, tra cui le modalità di azione del cacciatore singolo, la rotazione dei settori assegnati alle squadre e la suddivisione del territorio regionale in base alla vocazione agricola e venatoria.

Le modifiche al regolamento cinghiali

L’assessore Roberto Morroni ha spiegato che “la proposta di regolamento prevede una serie di modifiche richieste dal mondo venatorio per agevolare le squadre negli abbattimenti, anche nell’ottica del contrasto alla diffusione della specie cinghiale e della peste suina. Abbiamo fatto nostre le richieste dei cinghialisti ed in alcuni casi le abbiamo implementate: il numero minimo scende quindi da 20 a 15 partecipanti. E fino al 50% dei componenti potranno essere ospiti, ossia cacciatori non iscritti alla squadra. Sarà anche possibile unire più squadre per raggiungere il numero minimo di partecipanti”.

Il Piano nazionale contro la Psa

“Questi interventi – ha spiegato l’assessore – si aggiungeranno a quelli previsti dal ‘Piano nazionale contro la peste suina africana’, che sarà presto recepito da un Piano regionale. Per rispettare quanto previsto dal Commissario straordinario alla peste suina africana si dovrà arrivare a 44mila abbattimenti annui, di cui 10mila in selezioni e 10mila con il contenimento. Il contrasto alla peste suina ha un approccio più sanitario che venatorio, essendo mirata a bloccare la diffusione di questa malattia. Gli obiettivi degli abbattimenti sono fissati dal Piano nazionale e non sono trattabili. Lo sforzo più grande – ha evidenziato Morroni – sarà non attraverso le braccate ma attraverso selezione e contenimento. Queste misure devono essere attuate e non possono essere discusse. I criteri del Piano nazionale non permettono di intervenire liberamente: sta cambiando il mondo e tutte le riforme e le modifiche all’ambito venatorio potranno essere ipotizzate tra 5 anni. L’implementazione delle filiere è uno degli aspetti fondamentali del Piano, visto che si tratta di una risorsa alimentare che non può essere dispersa o distrutta”.

Le perplessità espresse da cacciatori e agricoltori

Rispetto alle innovazioni introdotte dagli uffici di Palazzo Donini i rappresentanti di Atc, associazioni venatorie ed agricole hanno espresso perplessità circa la effettiva possibilità di arrivare ad un numero così elevato di abbattimenti, stante la flessione degli stessi registrata quest’anno.

Rotazione dei settori

Tra le misure per incrementare gli abbattimenti è stata ipotizzata una rotazione nell’assegnazione dei settori, mentre è stata a più riprese sottolineata la necessità di strutturare filiere che valorizzino e rendano più sicuro il consumo della carne dei cinghiali abbattuti.

Il consigliere regionale Manuela Puletti (Lega) ha infine evidenziato che “le modifiche al regolamento sono condivisibili ed agevolano anche l’aspetto burocratico, facilitando le piccole squadre. Si dovrà procedere anche ad una revisione dei settori, con una suddivisione del territorio regionale in tre aree. È mancato il coinvolgimento delle associazioni venatorie, che invece avrebbe creato una maggiore condivisione. La strada comunque è quella giusta”.

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