Terminerà oggi in serata l'autopsia sui corpi dei due giovani ragazzi di 28 e 26 anni morti nella notte di ieri a San Giustino. Tante le cose che gli esami dovranno ancora chiarire, per fare definitivamente luce sull'accaduto. L'autopsia è affidata al medico legale Dottoressa Laura Paglicci Reattelli, su disposizione del pubblico ministero Avilia. Christian non aveva accettato la fine del rapporto con la sua ex fidanzata, ed è andato da lei lunedì sera per chiarire. Alexandra, la giovane di 26 anni, che lavorara in un pub della zona, lo aveva lasciato poco prima dell'estate. Di pochi giorni fa il suo post su facebook: “quanto si sta bene da sole…”. Quella sera era con delle amiche in casa all'arrivo del ragazzo, che a quel punto è tornato a casa sua. Poi è tornato, intorno all'1, ma questa volta era armato. Lei era seduta sul divano davanti alla tv, lui in piedi: Christian ha esploso tre colpi, che hanno raggiunto la ragazza alla testa, all'addome e al braccio. Poi ha rivolto la pistola contro se stesso. Ma non è morto subito: Christian è infatti spirato una vota giunto in ospedale.
La lettera – Il ragazzo aveva lasciato a sua madre, in casa, una lettera: “se non posso avere Alexandra, la porto via con me”. Lui, orfano di padre, con un passato nell'esercito, non era riuscito ad entrare nell'arma dei Carabinieri. Aveva lavorato diverso tempo in una tipografia, ma poi era stato licenziato. Prima di premere il grilletto, forse quando era in macchina per raggiungere l'appartamento dove la giovane viveva con madre e sorella, ha inviato due messaggi a due suoi cari amici: “non vi dimenticherò mai…”, c'era scritto.
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(Ale. Chi.)
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