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Offese a Mattarella, perquisizioni in Umbria | “Elaborata strategia di aggressione”

Perquisizioni in tutta Italia per offese via social al Capo dello Stato, Sergio Mattarella. I carabinieri del Ros, con il supporto in fase esecutiva dei comandi Provinciali Carabinieri di Roma, Latina, Padova, Bologna, Trento, Perugia, Torino e Verbania, hanno eseguito due distinti decreti di perquisizione, emessi dalla Procura di Roma, nei confronti di 11 indagati per i reati di offesa all’onore e al prestigio del presidente della Repubblica e istigazione a delinquere. Come emerso a marzo – via il quotidiano La Repubblica – le indagini per le offese a Mattarella riguardano anche l’Umbria, con una donna di Terni tra gli undici indagati dalla procura di Roma per gli insulti via social al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Le perquisizioni rientrano in un più ampio approfondimento che la Procura della Repubblica di Roma sta svolgendo da tempo con il Ros – Reparto Anticrimine della Capitale. I due distinti decreti di perquisizione, eseguiti con il supporto in fase esecutiva dei comandi provinciali Carabinieri di Roma, Latina, Padova, Bologna, Trento, Perugia, Torino e Verbania, hanno permesso il sequestro di numerosi sistemi e apparati informatici, utilizzati per rivolgere le offese al presidente Mattarella. Gli insulti erano di vario tipo, sia personali che sulla carica. Chi li scriveva, secondo l’accusa, provava ad inneggiare le folle e non usava account fake, ma profili reali o comunque immediatamente riconducibili.

Già nello scorso agosto il Ros ha eseguito analogo provvedimento, per delega della stessa Autorità Giudiziaria, nei confronti un 46enne residente nella provincia di Lecce, molto attivo su Twitter. Le investigazioni più recenti sulle offese a Mattarella hanno consentito di rilevare la diffusione nel web di plurime condotte offensive nei confronti del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che appaiono frutto di una elaborata strategia di aggressione alle più alte Istituzioni del Paese. Numerosi sono stati i post e i contenuti multimediali offensivi rilevati dal Ros tra aprile 2020 e febbraio 2021, anche grazie all’impiego del Reparto Indagini Telematiche, unità del Ros specializzata nelle investigazioni telematiche e web, che ha ricostruito la rete relazionale e le abitudini social delle persone coinvolti nelle azioni delittuose, di età compresa tra i 44 e i 65 anni, tra i quali figurano impiegati e professionisti.