IL TDM e lo Spoleto City-Forum rivolgono al Direttore del Dipartimento Unico dei Servizi dott. Alessandro Laureti la seguente domanda: perché a Spoleto è stato chiuso il servizio di anatomia patologica e citologia. Il servizio si è sempre distinto per l’eccellenza delle prestazioni, aveva una sua collocazione all’interno dell’Ospedale, aveva una sua efficiente strumentazione, aveva personale dedicato: un primario, un dirigente medico, un biologo. Perché non si è provveduto alla sostituzione del primario, al momento del suo pensionamento? Perché non si è provveduto ad affiancare all’unico medico rimasto a Spoleto un altro anatomopatologo la cui retribuzione avrebbe comportato per la A.S.L. un costo minore rispetto a quello sostenuto per il primario? Perché tale assunzione è stata fatta soltanto dopo che anche l’ultimo anatomopatologo aveva lasciato Spoleto assegnando il nuovo assunto all’ospedale di Foligno? Ed infine: perché il servizio di citologia, che poteva essere comunque presente nella sede di Spoleto, è stato anch’esso trasferito?
Ci si obietterà che la logica della soppressione è il risparmio e invece non è così: il personale non medico, anche se trasferito a Foligno, deve essere ugualmente pagato; le spese per il materiale sono le stesse mentre un aggravio di spesa per la A.S.L. è costituito dall’incentivo che da tempo viene corrisposto ai medici del servizio di anatomia patologica di Foligno per l’aumento di lavoro dovuto ai prelievi di Spoleto. Perché allora non mantenere la struttura di Spoleto assegnando la nuova unità al nostro ospedale invece che a Foligno? Noi ci siamo già dati una risposta: Spoleto deve sparire, i risparmi qui non c’entrano.
E vogliamo parlare dei rischi per l’utente? Nel caso di alcuni esami citologici la tempestività è assoluta (40-50 minuti) altrimenti il materiale organico subirà alterazioni. Voi obietterete che esistono dei “fissativi” ma questo iter non dà la stessa sicurezza dell’esame compiuto su campione “fresco”. E ancora: userete il fissativo anche a Foligno o loro saranno privilegiati e noi avremo esami di serie B?
Passando alla chiusura dell’anatomia patologica, viene assicurata la presenza di un patologo inviato da Foligno quando ci sono interventi chirurgici che prevedono un esame estemporaneo (da effettuare durante l’intervento). E se invece, nel corso di un’operazione che non preveda la presenza del patologo folignate, dovesse sorgere qualche sospetto e serve l’esame istologico intraoperatorio, cosa si farà? Si lascerà il paziente “aperto” in attesa che venga il patologo da Foligno ed effettui l’esame, oppure “si richiuderà” il paziente e, qualora l’esame risultasse positivo, lo si sottoporrà ad un secondo intervento?
Ma perché noi spoletini dobbiamo subire tutto questo? Il servizio c’era, funzionava benissimo, era ed è essenziale, perché mai è stato tolto? Qui non si tratta di risparmio ma della volontà di non far funzionare il nostro ospedale, senza alcun riguardo per i malati. Chiediamo quindi il ripristino del Servizio di Anatomia patologica e Citologia a Spoleto. Aspettiamo una pronta risposta ed un pronto intervento perchè nessuno è più disposto a tollerare che il denaro con cui ognuno di noi contribuisce alla sanità pubblica venga investito per dare servizi ad altri territori e non per dare agli spoletini l’assistenza cui hanno diritto. Per questo stiamo attivando una serie di iniziative, prima fra tutte una raccolta di firme da sottoporre agli Organi competenti.