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OBS(p)OLETO e SEGNI ESITANTI | Dal 29 giugno al 14 luglio mostre, eventi e incontri

OBS(p)OLETO, raccoglie una serie di iniziative legate al tema della “rigenerazione urbana”, fisica e immateriale, che partendo dalle immagini realizzate da OFARCH, si focalizzano provocatoriamente su parti di città andate in abbandono per una forma di abitudine alla rassegnazione. Viene ad esempio da citare l’opera muraria di Sol Lewitt nel giardino dell’Ippocastano, la facciata color arancione del convitto INPDAP, il Ponte Sanguinario e contenitori edilizi pronti ad ospitare funzioni alternative “scioccanti” tutto per alimentare un dibattito costruttivo per la città.

Con l’occasione si inviteranno i cittadini, letterati ed artisti ad intervenire su temi specifici a partire dal senso che attribuiamo all’aver apposto prima del nome della nostra città la particella “ob” che significa “nella direzione di”, “di fronte a”, “in vista di”.

La sottile provocazione di usare il gioco “OBS(p)OLETO” va letto come volontà di uscire dal continuo rimpianto per una trascorsa età dell’oro e dalla tentazione di cristallizzare il passato in un mito incapacitante che potrebbe legittimare pigrizie ed esitazioni. Viviamo in un contesto urbano che ha al suo interno questioni aperte che ci sono di fronte e che vogliamo dibattere in una logica collaborativa a vantaggio della nostra comunità.

OBS(p)OLETO si sviluppa in 7 incontri: 3 coordinati da OFARCH più attinenti alla struttura fisica di Spoleto suggerendo riflessioni concrete e contemporanee che ruotano intorno al tema della rigenerazione urbana (tra cui la tavola rotonda sulla rigenerazione urbana organizzata insieme alla FUA, ALTRACITTA’, MIRAPOLIS, ZUT associazioni di professionisti e architetti del territorio ) e 3 coordinati da Andrea Tomasini più apparentemente immateriali come la scrittura ASEMICA come gesto per disimparare e disporsi a navigare verso il nuovo; la scrittura dell’arte di Calder che con mobile e stabile mette in moto il reale; la poesia di Mark Strand per ricordare che Spoleto è stata culla della poesia contemporanea e ricominciare a riflettere poeticamente sul senso del vivere insieme e del destino comune della nostra comunità.

Una giornata sarà dedicata al tema del “museo del festival”, riflessioni sulla memoria della città senza dimora.

SEGNI ESITANTI di Giorgios Papaevangeliu

La mostra, presentata da una lettura critica del Prof. Arch. Mario Pisani, raccoglie oltre 50 disegni a china e a matita che l’architetto-artista, Giorgios Papaevangeliu, realizza per giungere ad una sintesi formale del linguaggio architettonico.

Disegni apparentemente informali dal punto di vista spaziale-architettonico delineano delle scelte progettuali, linee guida, che hanno ricadute su progetti realizzati nel corso degli anni.

Il viaggio dentro le sue linee si conclude con un omaggio alla città di Spoleto; tra suggestioni storiche e accenni di utopia, l’architetto approda ad una riflessione critica sul Ponte delle Torri stabilendo un rapporto contemporaneo agli eremi del Monteluco.

Giorgios Papaevangeliu

Si laurea con Franco Purini nel 2007 presso “La Sapienza” Università di Roma. Nel 2014 consegue il titolo di Dottore di Ricerca in Composizione Architettonica e Urbana. La modalità di percezione e fruizione dello spazio architettonico rappresentano l’interesse principale della sua attività teorica e progettuale. Questa riflessione prende forma in una continua attività artistica espressa con diverse tecniche, accompagnata da una serie di testi critici pubblicati su riviste e libri di architettura. Nel 2019 è pubblicata la monografia “Giorgios Papaevangeliu. Disegno e progetto” a cura di Luca Porqueddu, che illustra i principali progetti e le realizzazioni, mettendo in evidenza il procedimento ideativo e costruttivo in tutte le sue fasi. Ha partecipato a diverse mostre di architettura in Italia e all’estero. Tra i suoi lavori si segnalano il Recupero del Sacrario dei martiri fascisti e l’Allestimento permanente dell’Archivio Storico della Provincia di Frosinone, realizzato all’interno del Palazzo della Provincia, opera selezionata ed esposta nel 2015 alla Ottava Biennale dei Giovani Architetti Ellenici presso il Museo Benaki di Atene; il progetto del 2013, parzialmente realizzato, per un complesso residenziale a Roma, in località Castel di Leva; gli allestimenti per la mostra Antonio Valente Archiscenotecnicopittorcinecostumistartista, rispettivamente realizzati presso il Palazzo della Provincia di Frosinone nel 2010 ed in seguito presso il Museo della Media Valle del Liri a Sora nel 2011. Attualmente è occupato con il recupero del Teatro Comunale di Priverno.

Le iniziative sono patrocinate dal Comune di Spoleto, promosse da OFARCH, Ordine degli Architetti P.P.C. di Perugia e F.U.A. Fondazione Umbra per l’Architettura.

All’inaugurazione verrà presentato il catalogo pubblicato da ADD-art Edizioni con testi critici di Fabio Fabiani, Mario Pisani, Giorgios Papaevangeliu.

RICONOSCIMENTO: n. 1 credito formativo professionale per architetti.

Progetto espositivo OBS(p)OLETO: OFARCH

Responsabili scientifici: Fabio Fabiani, Andrea Tomasini

Informazioni: fb OFARCH Officina d’Architettura