Perugia

L’allarme degli infermieri: “Ospedale di Perugia al collasso”

Il Nursind, sindacato degli infermieri, lancia un nuovo allarme per la situazione dell’ospedale di Perugia.

Reparti in over booking – denuncia – con numerosi appoggi di pazienti in altri reparti, letti nei corridoi in tutti i reparti di degenza delle cliniche mediche ed ora anche nei reparti ad alta intensità assistenziale, letti che anche materialmente mancano, code di 10 ore e più al Pronto Soccorso, personale sanitario carente e stremato da doppi turni, riposi saltati, ferie negate, altri istituti contrattuali non rispettati e condizioni lavorative indegne. Il tutto arricchito dalla oramai cronica presenza di pazienti Covid positivi e con pluripatologie ospitati nei 3 reparti dedicati e che assorbono notevoli risorse, anche umane, da oramai quasi 3 anni“.

“Ospedale di Perugia da terzo mondo”

Un quadro da “ospedale da terzo mondo, con tanti pazienti appoggiati nei corridoi, anche in gravi condizioni, senza privacy e senza adeguata assistenza. Le gravi criticità evidenziate nei mesi scorsi e che hanno portato fino allo stato di agitazione del personale, indetto da NurSind e conseguente convocazione nostra e della Direzione Generale davanti al Prefetto, sono senza dubbio peggiorate“.

“La direzione aziendale si è arresa”

Sembra quasi che la Direzione Aziendale – continua l’associazione sindacale in merito all’ospedale di Perugia – abbia alzato le mani di fronte a problematiche organizzative apparentemente irrisolvibili, causate in primis da una cattiva risposta del territorio alla domanda di salute che spesso porta i cittadini ad intasare il Pronto Soccorso e conseguentemente le corsie ospedaliere. La cronica carenza di personale fornisce ulteriore ingrediente per un mix letale. Il risultato? Una bassa qualità erogata dell’assistenza e delle cure, che porta i pazienti degenti, ad esempio, ad essere spesso dimessi prima del dovuto con successivi istantanei e frequenti reingressi in ospedale. Un cane che si morde la coda insomma! La Direzione Aziendale spinge verso i Dirigenti Medici per effettuare dimissioni veloci a causa dei numerosi accessi che richiedono ricovero e quindi, per creare posti letto, i dimessi velocemente necessitano di lì a breve tempo di reingresso per complicanze rilevate a domicilio e che vanno ulteriormente ad intasare i reparti“.

Il piano sanitario è solo tagli

Dov’è la sbandierata sanità del territorio? Dov’è la sanità che va a casa del cittadino senza costringere il
cittadino a rivolgersi sempre all’ospedale, soprattutto quello del capoluogo per la sua alta specializzazione? Dov’è quella mole di infermieri e medici che sarebbero stati assunti (secondo i dati governativi regionali) e che dovrebbero intercettare la domanda di salute al fine di evitare acuzie senza poi richiedere cure ospedaliere? Il Piano di Efficientamento della Sanità Umbra, che non è altro che un programma di tagli alla sanità pubblica regionale al fine di rientrare dall’enorme debito contratto, andrà, se così mantenuto, a peggiorare ulteriormente tale disarmante quadro
“.

Le criticità

Gli utenti, gli infermieri e il personale sanitario tutto della Azienda Ospedaliera di Perugia meritano
considerazione e rispetto! E soprattutto meritano un ospedale che dia risposte serie e non crei ulteriori
domande di salute, particolarmente in virtù delle altissime qualità dei professionisti che vi lavorano;
professionisti validi e dediti al proprio lavoro che però in tale contesto organizzativo tendono a soccombere fagocitati dal caos regnante. NURSIND chiede quindi, a nome e tutela dei professionisti infermieri e del restante personale sanitario della A.O. di Perugia, immediato e maggior impegno da parte della Direzione Aziendale, della Università di Perugia e della Direzione Generale Regionale alla Salute nel portare soluzioni fattive alle gravi criticità segnalate. Criticità meritevoli di segnalazioni anche in altre sedi, legalmente competenti
“.