di Fabio Muzzi
Non finisce di riservare sorprese il lago d’Aiso. Durante l’estate appena trascorsa, un nuovo mistero è emerso dalle acque situate appena fuori Bevagna,. Due foto scattate allo scorcio del lago, si sono rivelate in un secondo momento ben diverse da quanto fosse nelle intenzioni di Elisa Duvalloni (la lettrice che ci ha gentilmente concesso l'uso dei suoi scatti), che si era recata sul luogo per una passeggiata di piacere. Riguardando le foto sullo schermo del proprio computer, la ragazza si è accorta della inquietante presenza di un volto apparire tra gli alberi. La visione in una prima ha scosso la ragazza che ha poi ritrovato la stessa immagine in un’altra foto scattata in un secondo momento.
La sagoma di una faccia vista di fronte appare effettivamente concentrando lo sguardo tra i tronchi degli alberi e le fronde. Dopo la segnalazione, tutti coloro i quali hanno avuto modo di vedere la foto (che Tuttoggi.info pubblica in esclusiva) hanno effettivamente riconosciuto occhi, naso, bocca, barba e capelli; diverse però le interpretazioni date all’immagine: c’è chi ha ipotizzato essere il volto del famigerato Chiarò della leggenda, e ancora varie ipotesi tra le più disparate, fino a chi sostiene persino di vederci il volto del Cristo.
La leggenda. Chiunque conosca, anche solo di nome, il lago d’Aiso, è a conoscenza del racconto che si tramanda fin dal ‘600 sulla sua formazione. Alcuni di essi sono tutt’ora convinti che l’origine del lago non è legata alla sorgiva, quanto sia scaturita dal peccato commesso dal ricco Chiarò. La leggenda vuole che il proprietario terriero Chiarò, acciecato dall’avarizia, decidesse di trebbiare il grano anche nel giorno di S.Anna. Contravvenire alla regola scatenò la furia della volontà divina che si abbatté contro Chiarò e la sua abitazione facendoli sprofondare negli abissi nel punto in cui oggi si trova il lago. La devota moglie di Chiarò fuggì appena in tempo con il figlioletto – grazie al consiglio di una voce angelica che le suggerì di prendere con sé cosa aveva di più caro e scappare -, ma un rivolo d’acqua seguì la donna finchè non raggiunse il frutto della relazione tra Chiarò e sua moglie e si arrestò soltanto una volta aver sommerso anche il figlio. Il punto di questo secondo funesto evento sarebbe collocato all’altezza della più piccola sorgiva, chiamata Aisillo. Tutt’oggi si narra che durante la notte di S.Anna sia ancora possibile udire le urla di Chiarò e di suo figlio e vedere le travi della casa sprofondata.
Scoperte. Nella propria tesi avente come oggetto il lago d’Aiso, la studentessa bevanate Adalgisa Crisanti, aveva documentato un altro aspetto del lago: quello riguardante la scoperta di un essere mai visto prima, da parte di alcuni subacquei che vi si erano immersi per studiare la natura del lago. Si tratta di un pesce di dimensioni piccolissime che, per forma e modalità di nuotata, ricorda in tutto una foglia. La scoperta di questa forma di vita va ad aggiungersi al pesce con un solo occhio identificato negli anni novanta e che sembra non essere attualmente più presente.
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