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Nuovo mammografo all'ospedale di Foligno / Donazione della Fondazione Carifol

L’ospedale di Foligno è la prima struttura in Umbria ad essere dotata di un mammografo digitale diretto, di ultima generazione. L’arrivo della nuova tecnologia è stato possibile grazie alla donazione della Fondazione della Cassa di Risparmio di Foligno.

Sul palco Fratini e Cianetti – La presentazione si terrà lunedì 31 marzo alle 11.30 nella sala Alesini del San Giovanni Battista. Dopo i saluti di rito del dottor Sandro Fratini, direttore generale dell’UslUmbria 2 e del dottor Alberto Cianetti presidente della Fondazione della Cassa di Risparmio di Foligno, sono previsti tre interventi per illustrare le caratteristiche del nuovo mammografo.

Tre relatori – Inizierà la dottoressa Giulia Maria Rita Cirinei, responsabile del servizio di senologia 'S.S.D. Breast Unità dell’ospedale di Foligno, poi sarà la volta del dottor Massimo Calabrese, direttore senologia diagnostica dell’ospedale San Martino di Genova e, infine, l’ingegner Andrea Zola della Fujifilm Europa.

Immagini tridimensionali – La donazione del mammografo aumenta il già elevato livello tecnologico del servizio di senologia diagnostica grazie alla tomosintesi, una modernissima tecnologia per acquisizione e ricostruzione di immagini in tecnica tridimensionale. La tomosintesi consente di acquisire le immagini del seno da diverse angolazioni con spessore di un mm e di ricostruire le immagini stratificate in visualizzazione volumetrica 3D.

Grandi vantaggi – La mammografia digitale diretta ha sicuramente migliorato la sensibilità della metodica ma, in particolare in presenza di mammelle dense, il numero di tumori non rilevabili è ancora significativo. La tomosintesi supera i limiti dell’attuale mammografia 2D: riduce al minimo la sovrapposizione nella visualizzazione dei tessuti ed è ancora più precisa nell’ interpretazione delle immagini. La tomosintesi aumenta la sensibilità e la specificità dell’esame, consente un miglioramento dei contrasti e quindi rende più efficace la prevenzione secondaria del tumore al seno risolvendo dubbi diagnostici nonché, in alcuni casi, anche l’individuazione di patologie non rilevabili all’esame standard bidimensionale.