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Nuovo Curi, Romizi dice basta alle voci: “Estranei al documento: agito con correttezza”

Sulla questione del Nuovo Curi il sindaco Andrea Romizi, chiamato in causa anche dalle opposizioni, dismette la maglia del gentleman ed entra a gamba tesa nelle polemiche e nelle richieste di spiegazioni in merito a quel progetto “trampolino politico” per la sua carriera. Proprio un documento della nuova cordata, la seconda interessata al progetto, trapelato dalle stanze di Palazzo dei Priori, lo riassumeva come atto strategico per il futuro politico del sindaco Romizi, chiamato in causa più volte come sostituto della Tesei in Regione. Così Romizi in punta di penna affida ad un post di Facebook la sua risposta alla tempesta degli ultimi giorni.

“Ricostruzioni fantasiose”

Mi trovavo in ufficio – scrive Romizie nel leggere alcune ricostruzioni fantasiose e ingiuriose con oggetto la mia persona e le recenti vicende legate allo stadio Curi sono rimasto pietrificato, in una condizione di sospensione data da sentimenti di rabbia e agitazione che mai avevo provato prima. Si dice che i politici dovrebbero avere il cosiddetto “pelo sullo stomaco”, non scomporsi più di tanto anche davanti agli attacchi più beceri. Andrea invece, nonostante siano trascorsi 9 anni dal primo giorno in cui ha indossato la fascia e prestato il giuramento, il callo non ce l’ha fatto. Mi dispiace sarà un segno di debolezza, una mia fragilità. Non riesco tuttavia ad abituarmi a tanto discredito gratuito. Non riesco ad affrontare con leggerezza certe illazioni, al limite del diffamatorio. Mi dispiace: a prevalere è stata la rabbia, quella rabbia e quella sensazione di sgomento che sono proprie di chi sente di avere subito un’ingiustizia grave e deve tutelare l’onorabilità propria e di tutta la Città che rappresenta“.

“Inaccettabile lo scenario fosco che si vuole introdurre”

Quindi il tema: “Parliamo di racconti fantasiosi che mi vedrebbero al centro di piani oscuri e segreti. Piani così segreti che io stesso non conosco e che coinvolgerebbero il Curi e il mio futuro politico, un intreccio di congetture folli. In questi casi ci si domanda cosa fare. Replicare? Rispondere? Tante volte, in passato, ho preferito lasciare correre. Non può essere, però, questo il caso. Troppo gravi e ingiuriose le allusioni che mi trovo oggi a leggere, troppo cattivo il dubbio che si vuole insinuare”.

Il riferimento è al documento riservato e confidenziale che nelle scorse settimane sarebbe transitato all’interno del Comune di Perugia “con oggetto un ipotetico interessamento da parte di alcuni soggetti sullo stadio Curi. In questo documento, tra le diverse considerazioni, ne sarebbero riportate alcune sul “contesto politico”. In particolare gli scriventi – la cui identità ignoro – metterebbero in evidenza quanto potrebbe essere vantaggioso per la politica presentare alla Città il progetto di un nuovo stadio prima dei prossimi appuntamenti elettorali“. Romizi quindi stigmatizza i collegamenti di chi ha messo in relazione il documento e l’esito della conferenza dei servizi e chi sottintende che “la proposta di project non accolta sia stata fatta “affossare” per avvantaggiare questa nuova cordata, a fronte di “promesse elettorali”“.

Si definisce quindi “inaccettabile lo scenario fosco che si vuole introdurre, interamente da respingere, in quanto lesivo in maniera insopportabile della dignità e del lavoro non solo mio ma di tutte le importanti professionalità, che – ognuna per la parte di competenza – hanno esaminato la documentazione prodotta dai proponenti. Lo voglio dire con fermezza: gli uffici del Comune, delle altre amministrazioni coinvolte e delle strutture anche dello Stato intervenute su nostra richiesta a supporto del Comune, hanno operato correttamente e in maniera più che trasparente. Ogni valutazione è stata puntualmente spiegata ed argomentata in atti pubblici. Lo voglio dire con fermezza: mai ho subordinato o condizionato il perseguimento di quello che ritengo essere giusto per la mia comunità a personali prospettive politiche, mai praticate scorciatoie, men che meno ricercati “trampolini”“.

Le precisazioni sul documento

Quanto al documento, “Personalmente non so chi siano i signori con i quali sarebbe in corso la trattativa per la cessione del Perugia Calcio. All’interno dell’Amministrazione nessuno, né della struttura tecnica, né della parte politica ha avuto fino ad ora contatti con loro. Né, alla data odierna è dagli stessi pervenuta alcuna proposta di project financing sullo stadio. Unicamente e solo pochi giorni fa, la nota che è girata è stata inoltrata anche a me da una persona, per iniziativa della stessa. Tra l’altro detta nota nell’intestazione non era indirizzata né al sottoscritto, né all’Amministrazione, ma era posta all’attenzione di un professionista. Immediatamente ho chiarito a chi me l’ha girata che non era possibile prendere in considerazione quella nota, alla quale nessun corso effettivamente veniva dato, spiegando che, nel caso fosse d’interesse, qualsiasi comunicazione o documentazione sarebbe dovuta passare per i canali istituzionali e nelle forme richieste e chiaramente ad inviarla sarebbero dovuti essere direttamente gli eventuali soggetti coinvolti. Per i motivi sopraindicati, chiaro è che l’Amministrazione – che lo sottolineo ancora una volta – neanche è stata destinataria di alcuna comunicazione, risulta essere del tutto estranea ai contenuti e alle finalità del documento, che apprendiamo da una recente nota diramata sarebbe dovuto rimanere a esclusivo uso interno del gruppo. A ogni modo le valutazioni di ordine politico ivi espresse appaiono quantomeno inopportune e inappropriate. Ovviamente alla fine sono andato a riprendere mia figlia, ma per tutto il viaggio non sono riuscito a dirle una parola. Un giorno proverò a spiegarle, forse sarà tardi. Mi dispiace per la serenità che non sempre sono riuscito a trasmetterle, però di una cosa dovrà essere sempre certa: della correttezza e dell’onestà del suo papà”.