Perugia

Nuovo “Curi” da 20mila posti con negozi e spazi culturali, il Comune fa il punto

Un nuovo stadio “Curi”, che consente al Perugia di partecipare a tutte le competizioni, ma che non venga utilizzato solo una volta ogni quindici giorni per ospitare le partite di calcio.

Un progetto sul quale il Comune ha già avviato una interlocuzione con tutti i soggetti coinvolti. Ma sul quale ci si sta ancora confrontando. E che comunque, assicura l’amministrazione comunale, vedrà un preventivo confronto con i tifosi e con la città.

A fare il punto sulla pratica stadio l’assessore allo sport Clara Pastorelli, l’assessore all’urbanistica Margherita Scoccia ed il dirigente Fabio Zepparelli.

Curi, impianto sicuro ma da rivedere

“Siamo qua – ha spiegato l’assessore Pastorelli – perché era giusto e doveroso, alla luce di alcune indiscrezioni apparse sulla stampa, fare chiarezza su vari aspetti con la massima trasparenza. Dopo 45 anni dalla sua costruzione lo stadio Curi si conferma un impianto sicuro ma che, tuttavia, richiede costanti e continui interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria necessari per conformarlo alle più recenti normative”.

Nuovo stadio, l’iter avviato ad aprile

In questo contesto generale – ha ricordato l’assessore – nel mese di aprile del 2019 l’Amministrazione comunale di Perugia ha sottoscritto un protocollo con Cassa Depositi e prestiti che ha consentito di avviare dei rapporti di collaborazione nella prospettiva, tra le altre cose, di procedere ad una complessiva riqualificazione dello stadio Curi e dell’area sportiva di Pian di Massiano.

Il nodo soldi

Questi rapporti nel corso dei mesi si sono ulteriormente approfonditi ed hanno condotto le parti a valutare concretamente l’opportunità di dar corso all’iniziativa. Proprio in quest’ottica si stanno vagliando una serie di ipotesi progettuali che si indirizzano in una duplice direzione: o verso una ristrutturazione dell’impianto esistente o verso la realizzazione di un nuovo impianto. Ad oggi, in ogni caso, il Comune è ancora in una fase di riflessione e di valutazione circa la fattibilità economico-finanziaria dell’operazione.

Il confronto con i tifosi

“L’obiettivo di questa iniziativa –spiega l’assessore Pastorelli – è di dotare la città di una struttura innovativa ed ancora più sicura di quella esistente, una struttura da dedicare principalmente al calcio, ma con possibilità di individuare spazi per attività culturali, ricreative e tanto altro. Voglio sottolineare che, quando si entrerà nel vivo dell’operazione è intenzione di questa Amministrazione coinvolgere attraverso incontri pubblici la città, essendo consapevoli del rapporto strettissimo che lega i tifosi allo stadio Curi.

Rimarrà intitolato a Renato Curi

Rispetto poi a quanto emerso in alcuni articoli di stampa, l’Amministrazione tiene a precisare che non vi è stata e non vi sarà mai alcuna volontà o intenzione di modificare il nome dello stadio: indipendentemente dalla costruzione o meno di un nuovo impianto, lo stadio del Perugia rimarrà intitolato alla memoria di Renato Curi, simbolo per eccellenza del nostro Grifo”.

La capienza

Quanto infine alla questione circa la futura capienza dell’impianto, l’assessore ha voluto rassicurare i tifosi sul fatto che l’intervento dovrà essere calato sulla realtà della città: in ogni caso l’Amministrazione ritiene prioritaria la scelta di un progetto che assicuri al Perugia Calcio la possibilità di partecipare a tutte le competizioni sportive, ivi compresa la serie A, e che garantisca il rispetto di tutte le regole imposte dall’Uefa. Insomma, un impianto da almeno 20mila posti. Non eccessivamente capiente, ma funzionale ed accogliente, nella logica degli stadi nel alcio moderno, dove in tanti vedono le partite in tv.

I tempi

Relativamente ai tempi, l’assessore all’urbanistica Margherita Scoccia ha chiarito che la fase di studio, oggi in atto, non dovrà avere tempi biblici, bensì l’esatto contrario. Dopo gli incontri interlocutori, la decisione se concludere o meno l’accordo con Cassa Depositi e prestiti dovrà avvenire nel giro di qualche mese valutando con la massima attenzione tutta la situazione complessiva dell’area sportiva di Pian di Massiano.

Scoccia ha ribadito che su questa operazione è necessario stringere i tempi perché la città lo chiede e perché l’impianto ha bisogno di rinnovarsi, con interventi di manutenzione che non sono più rinviabili. Infine, non da ultimo, perché il nuovo Curi ha l’ambizione di diventare un volano dal punto di vista della ripartenza economica.

Non solo calcio

Il Curi, ha continuato l’assessore, è un patrimonio cittadino che dovrà avere un utilizzo generale, che andrà oltre la singola partita di calcio; in sostanza un Curi che i cittadini potranno vivere tutto l’anno, essendo aperto a varie tipologie di eventi.

Il ruolo di Cassa Depositi e Prestiti

Tecnicamente l’assessore Scoccia ha spiegato che il progetto presentato da Cassa depositi e prestiti insieme al Credito sportivo è una proposta dentro alla quale si possono sviluppare soluzioni differenti. E’ proprio su questo versante che il Comune di Perugia sta ragionando tenuto conto delle importanti implicazioni economiche. Va evidenziato, peraltro, che nell’ambito della progettualità finale normalmente è Cassa depositi e prestiti l’organismo deputato ad individuare gli investitori, partners del progetto insieme al soggetto pubblico.

Il Perugia Calcio informato

Sotto quest’ultimo punto di vista l’assessore Pastorelli ha garantito che il Perugia Calcio è al corrente dell’interlocuzione che è stata avviata tra Comune di Perugia e Cassa depositi e prestiti essendo, peraltro, l’attuale gestore dell’impianto sportivo esistente.

I costi

In merito a quello che potrà essere l’impegno economico del Comune nell’operazione, l’Amministrazione precisa che è ancora prematuro dare dei numeri, proprio perché la fattibilità economica dell’operazione è ancora allo studio. Il dirigente Fabio Zepparelli ha comunque spiegato che ad oggi nel bilancio dell’Ente per i prossimi tre anni sono state impegnate somme per 3,5 milioni di euro relative agli interventi, necessari, di manutenzione ordinaria e straordinaria dello stadio Curi. I 3,5 milioni di euro, tuttavia, non possono configurarsi come eventuale quota-parte del Comune sul progetto del “nuovo-Curi”.

Anche negozi

Tornando sugli aspetti commerciali della vicenda, l’assessore Scoccia ha spiegato che un progetto di stadio moderno dovrà ricomprendere al suo interno, necessariamente, strutture che gli consentano di “vivere” al di là della partita di calcio. Per ottenere questo risultato, però, bisogna costruire una fattibilità economica che prevede una serie di opere complementari rispetto a quella sportiva. Di certo ciò verrà fatto senza penalizzare in alcun modo la vocazione verde e ricreativa che è proprio dell’area di Pian di Massiano.