Il progetto di un nuovo centro commerciale a Garavelle di Città di Castello è stato al centro di un interpellanza del gruppo Castello Cambia durante l’ultima seduta del Consiglio comunale.
“Una cubatura enorme, vicino ad un torrente importante e in un punto di viabilità critica – ha detto il capogruppo Bucci – sarebbero ragioni sufficienti a chiedersi perché sia stata individuata una struttura degli anni Sessanta, la ex Colat, appartenente alla Grifo Latte che, trasferitasi a Fossato di Vico, ha licenziato la manodopera locale ed ha rivenduto gli stabili a prezzo di mercato senza ricadute sul territorio. Perché Regione e Comune hanno favorito questi processi senza reclamare un confronto con l’azienda per chiedere investimenti o un punto vendita? Quale motivazione ha indotto questa amministrazione a favorire quella che appare un’eventuale speculazione edilizia?”.
Rossella Cestini, assessore all’Urbanistica, ha detto che “dal punto di vista urbanistico l’area è sempre stata considerata produttiva, anche nel prg vigente. La Regione Umbria ha censito la zona come sito industriale dismesso, che come tale soggiace a particolari agevolazioni, tra cui un ampliamento dell’area degli standard, verde e parcheggi, non della cubatura”.
‘Marino fa mercato’ ha presentato un progetto con demolizione dell’immobile esistente e nuovo edificio, che comporta una variante al prg. Vista la complessità, l’istanza dei proprietari ha richiesto una conferenza di servizi preliminare su un progetto di massima. La proprietà dovrà presentare una richiesta al Suape ma il Consiglio comunale deve esprimersi su tutto il procedimento per la variante. Se dirà di ‘no’ tutto si ferma. La commissione ‘Assetto del territorio’ ha ritenuto di chiedere il parere della Soprintendenza e quindi riconvocarsi
Zucchini (Pd): “La questione apparterrà al dibattito in Consiglio comunale: c’è il centro Garavelle e il problema viario. I passi compiuti finora sono stati corretti ed è tutto in divenire. La questione Grifo Latte travalica il senso del dibattito: è stato scelto l’immobile perché come altri appartiene alla categoria dei siti industriali dismessi, la questione Grifo Latte è pluridecennale. Evitiamo di parlare di speculazione e riportiamo in Consiglio le determinazioni giuste per operare nel rispetto del bene comune”. Morini (Tiferno Insieme): “Il dibattito mi rinfranca. La proposta ha un punto di forza, sanando una situazione di degrado alle porte della città. Il ‘Marino fa mercato’, che vende di tutto per la casa, sarebbe grande come il ‘Cross’ e l’ennesimo centro commerciale ad anello che porterebbe più conseguenze negative che positive. Bisogna fare attenzione nella scelta. Parlare di speculazione edilizia non deve essere un tabù”.
Il sindaco Luciano Bacchetta: “In Consiglio comunale la pratica ci verrà per ampliare i parcheggi e potremmo bocciare solo quelli. Non possiamo imputare all’imprenditore che ha rilevato l’immobile la storia di Grifo Latte, che risale a decenni fa. Si tratta di un recupero non di una speculazione. Speriamo che la Soprintendenza metta i suoi paletti ma rimaniamo nella realtà”. Rigucci (Lega): “Se si parla di speculazione, la zona industriale lo è. L’area è minore del Cross e non intervenire significa lasciarla nel degrado. Se servono a recuperare strutture abbandonate, ben vengano i progetti. Potremmo chiedere di migliorare la viabilità”.
Bucci ha replicato dicendo che “è necessario riflettere sulla storia della Colat, acquistata da Grifo Latte, dato che ha venduto a ‘Marino fa mercato’. Servirà al Xonsiglio comunale per decidere. Speriamo che sia un recupero reale”. L’assessore Cestini ha concluso dicendo che “il prg non può essere modificato, la previsione della zona rimane. Il soggetto ha il diritto di presentare un progetto con un 15% in più di parcheggi e verde, portiamo in Consiglio comunale questa variante. La cubatura ce l’ha e la può usare”.