E’ in arrivo un nuovo centro commerciale in località Garavelle? Una notizia ancora ufficiosa ma che in questi giorni è emersa molto rumorosamente all’insaputa di molti, anche degli stessi consiglieri comunali. Vincenzo Bucci ed Emanuela Arcaleni (Castello Cambia) hanno infatti annunciato un’interpellanza a sindaco e giunta per chiedere lumi sul progetto, che dovrebbe sorgere nell’edificio della ex Colat, a pochi passi dal Centro delle Tradizioni Popolari tifernate. I rappresentanti della minoranza intendono comprendere “la motivazione che possa indurre l’amministrazione a favorire una eventuale speculazione edilizia, così come richiesta e attualmente in fase di partecipazione nella Commissione Assetto del Territorio, con la modifica del piano regolatore vigente”.
Per Bucci e Arcaleni vanno chiarite anche le ragioni storiche di questo epilogo, a partire dal “perché sia stata individuata una struttura nata tra gli anni ’60-’70 come cooperativa agricola Umbra-Toscana, al servizio dei coltivatori e successivamente accorpata alla Grifo Latte per necessità produttive, alla quale è stato permesso di chiudere l’attività concentrando le produzioni a Fossato di Vico e provocando 16 licenziamenti”.
In questo contesto i consiglieri di Castello Cambia ritengono necessario capire anche “perché successivamente sia stato permesso alla Grifo Latte di vendere la struttura a beneficio del proprio bilancio senza una contropartita per il territorio, visto il contributo pubblico di cui aveva usufruito” e “perché la Regione e il Comune, che hanno favorito questi processi, non hanno reclamato un confronto con l’azienda per richiedere investimenti nel territorio o un punto vendita privilegiato per i consumatori del territorio come mantenimento dell’iniziativa commerciale di prodotti tipici Umbri”.
A motivare la presentazione dell’interpellanza sono alcuni elementi del progetto, come “l’enorme cubatura richiesta” e “la collocazione urbanistica a ridosso di un torrente di notevole importanza per la portata e del bacino di riferimento”, in presenza di “una già difficile gestione del traffico in una zona di scarso scorrimento per la presenza di un ponte (cosiddetto della “Morte”) che complica la percorrenza causando spesso rallentamenti”.
In merito alla opportunità dell’iniziativa commerciale, Bucci e Arcaleni evidenziano in particolare che “la tipologia della merceologia proposta alla vendita è già presente nella vallata a circa 12 km a nord della città” e che “la struttura esistente ex Colat verrebbe totalmente abbattuta”. “La salvaguardia del territorio richiede una particolare attenzione anche in relazione agli eventi atmosferici”, osservano i consiglieri, che ricordano come ci siano già state “esperienze negative di gestione del traffico, a seguito delle numerose concessioni commerciali alla zona industriale Nord”.