Il Comitato d’indirizzo dell’Adisu ha espresso parere positivo, ma vincolato all’inserimento di alcune modifiche, sul bando per le borse di studio per l’anno accademico 2019/2020.
La Sinistra Universitaria – Udu Perugia, che aveva già espresso in tutte le sedi la propria contrarietà, ribadisce le critiche ai termini del bando, prendendo atto che dallo scorso anno accademico, quando erano stati tagliati un milione e 200mila euro dal fondo regionale per il diritto allo studio, la Regione Umbria non abbia recepito quelle che erano state le richieste della stessa Sinistra Universitaria – Udu e di tutti gli studenti borsisti di ripristinare ed anzi prevedere nuovi e più sostanziosi investimenti sul diritto allo studio nella regione.
“Come sindacato studentesco – scrive la Sinistra Universitaria – non possiamo accettare che la nostra regione, che, nell’ultimo decennio, ha detenuto un posto di primo piano a livello nazionale in materia di diritto allo studio, grazie alla piena copertura degli idonei nelle erogazioni delle borse di studio, porti nuovamente avanti una politica di disinvestimento. Tali scelte, pur nell’inerzia del Governo nello stanziamento del Fondo Integrativo Statale, denotano comunque quanto il Diritto allo Studio e l’accessibilità dell’Università non siano evidentemente una priorità per chi governa il territorio“.
Spiega Angela De Nicola, presidente della Commissione di garanzia degli studenti dell’Adisu: “Negli ultimi anni, la condizione dello studente borsista è andata peggiorando sia in termini economici – le quote monetarie sono stati ridotte anche di 700€ nei casi più gravi – sia in termini di modalità di erogazione dei servizi -la rateizzazione della prima tranche di borsa di studio per le matricole e la qualità in calo del servizio di ristorazione- che, insieme ai tagli annunciati al servizio di trasporto pubblico, definiscono un quadro desolante per la qualità del diritto allo studio universitario in Umbria, per questo ci siamo trovati a dare parere contrario al bando“.
Lorenzo Gennari, coordinatore della Sinistra Universitaria – UdU Perugia aggiunge: “In questo momento storico, continuare a tagliare sull’accessibilità agli studi universitari è una politica poco lungimirante e ha dei pessimi effetti sugli studenti, sull’università e sul territorio: le scelte politiche di questi ultimi due anni hanno dimostano la chiara volontà di non investire sul futuro. Chi infatti ha scelto nei decenni la nostra regione come luogo per studiare e vivere lo ha fatto per la qualità e la piena garanzia dei servizi e dei contributi delle borse di studio, punti di forza su cui si è deciso inspiegabilmente di fare marcia indietro. Per questo come sindacato Studentesco daremo battaglia e lanceremo una campagna politica per portare avanti le nostre istanze di un’università accessibile e di un percorso formativo realmente garantito a tutte e a tutti. Vogliamo si smetta di considerare gli studenti come un problema da gestire ma come un valore aggiunto che rappresenta l’unica prospettiva di sviluppo e di rilancio del nostro territorio. Per fare questo servono investimenti e servizi, tutte cose che il governo regionale sta dimostrando non essere la priorità“.