Spoleto

Nuovo acceleratore lineare entro un anno a Spoleto, sopralluogo vertici Sanità in ospedale

Sarà in funzione entro la fine dell’anno appena iniziato il nuovo acceleratore lineare previsto per l’ospedale di Spoleto. Lo ha annunciato il direttore generale dell’Usl Umbria 2 Massimo De Fino durante il sopralluogo compiuto sabato pomeriggio al San Matteo degli Infermi. Una visita che ha seguito di due giorni il consiglio comunale aperto che ha lasciato vari dubbi sul progetto di integrazione con il nosocomio di Foligno e gli altri dell’area.

Il sopralluogo del dg dell’azienda sanitaria locale, insieme al direttore regionale alla Sanità Massimo D’Angelo ed al senatore Franco Zaffini, presidente della Commissione sanità in Senato, si è svolto nel giorno di San Ponziano, a poche ore dall’appello lanciato dall’arcivescovo Renato Boccardo nell’omelia del solenne pontificale: “Il ‘bene comune’ richiede un impegno trasversale e condiviso, al di sopra degli interessi di parte, in favore della famiglia, dell’educazione, del lavoro e della sanità, prestando ascolto alle legittime aspirazioni degli abitanti, affinché in ogni territorio siano garantiti i servizi essenziali alla persona“.

Ad accompagnare i vertici della Sanità attraverso i reparti del San Matteo degli Infermi, la direttrice  del presidio ospedaliero di Spoleto Orietta Rossi e la coordinatrice infermieristica Silvia Ceppi.

“Dopo il consiglio confronto con il personale sanitario”

“A due giorni di distanza dalla seduta del consiglio comunale, – evidenzia una nota dell’Usl 2 – la delegazione ha ritenuto opportuno confrontarsi, attraverso questa iniziativa, con il personale sanitario sulle prospettive di realizzazione del “Terzo Polo” sanitario regionale che prevede una forte integrazione tra le strutture ospedaliere e territoriali di Foligno (ospedali di Foligno e Trevi), Spoleto (presidio ospedaliero “San Matteo degli Infermi”) e Valnerina (nosocomi di Cascia e Norcia)”.

La visita ha interessato le strutture del Pronto Soccorso, della Medicina Interna, della Chirurgia, della Nefrologia e Dialisi, dell’Ortopedia, dell’Anestesia e Rianimazione, dell’Ambulatorio di Cardiologia e della Radiologia.

Impegno, grande lavoro e attività a pieno regime anche nel giorno della festività del Santo Patrono della città di Spoleto, San Ponziano, con la pressoché totale occupazione dei 92 posti letto attualmente disponibili e attività di chirurgia d’urgenza in corso – intervento perfettamente riuscito – per risolvere un addome acuto.

Medicina e l’area grigia Covid

L’attività ospedaliera non conosce sosta nei vari reparti. Sono 35 i pazienti seguiti nella struttura complessa di Medicina Interna, di cui 10 nell’area grigia riservata ai pazienti Covid. Il direttore generale Massimo De Fino, incontrando il personale, ha evidenziato l’organizzazione puntuale che consente di garantire un alto numero di prestazioni, risposte assistenziali di qualità, percorsi distinti e procedure ben separate tra pazienti non Covid e assistiti positivi alla Sars Cov-2.

La delegazione ha avuto modo di apprezzare il lavoro svolto dai sanitari del Pronto Soccorso, una struttura che, malgrado una costante pressione per il ruolo di porta di accesso al nosocomio, riesce ad affontare in modo ottimale, efficace ed efficiente le varie situazioni, grazie anche al nuovo sistema di accesso al triage e i nuovi codici numerici.

I dati relativi ad Ortopedia, non solo attività programmata

Per quanto riguarda il reparto di Ortopedia, il direttore generale dell’azienda sanitaria ha fornito ai presenti numeri, report e dati di attività piuttosto soddisfacenti. Soltanto nel primo semestre del 2022 sono stati effettuati ben 269 interventi, di cui 14 protesi d’anca e 76 osteosintesi femorali, ossia interventi di ricostruzione chirurgica che hanno il fine di mantenere uniti i frammenti di osso, molto spesso in seguito a una frattura, e favorire di conseguenza una ripresa totale o parziale delle funzioni articolari e muscolari. Professionisti pronti, quindi, ad affrontare casi complessi in situazioni di urgenza oltre ad assicurare in toto l’attività programmata.

L’ambulatorio di Cardiologia

Dalla novità dell’attivazione di un day hospital di cardioversione elettrica, una procedura terapeutica utilizzata per il ripristino del normale ritmo cardiaco nei pazienti affetti da fibrillazione, flutter o tachicardia atriale nei quali è stata tentata, senza efficacia, la cardioversione farmacologica, che si affianca alle tradizionali attività eseguite dagli specialisti dell‘ambulatorio di Cardiologia (in attesa del ripristino del reparto), il manager sanitario della Usl Umbria 2 ha reso noto anche l’acquisto e la sostituzione a breve dell’impianto di osmosi presso la struttura complessa di Nefrologia e Dialisi.

Entro questa settimana, nella struttura complessa di Anestesia e Rianimazione, si provvederà infine alla sostituzione dei monitor in Terapia intensiva con cinque nuovi monitor e la centralina acquistati durante il periodo dell’emergenza sanitaria e già presenti in reparto.

Verso l’aumento delle attività chirurgiche

Dal confronto scaturito con i professionisti dei poli ospedalieri di Spoleto e Foligno e nell’ottica della realizzazione del Terzo Polo che sta muovendo i primi passi, si è stabilito di prevedere un potenziamento e una implementazione delle attività chirurgiche al “San Matteo degli Infermi” attraverso l’utilizzo completo dei posti letto disponibili per un riequilibrio delle funzioni e, contestualmente, per alleggerire il carico di lavoro degli staff del “San Giovanni Battista” di Foligno.

Nuovo acceleratore lineare “operativo entro il 2023”

La delegazione ha infine visitato il bunker che ospiterà, entro l’anno, il nuovo acceleratore lineare, un’apparecchiatura di ultima generazione per trattamenti radioterapici di alta precisione. A tal proposito il direttore generale dell’Azienda Usl Umbria 2 ha reso nota la prossima pubblicazione, entro il mese di gennaio, del bando di gara per l’acquisizione dello strumento che verrà tecnicamente installato e diventerà operativo entro il 2023. Nel frattempo la Direzione Strategica – ha concluso il dottor De Fino – acquisirà il personale e gli specialisti necessari per assicurare 12 ore di attività al giorno.