Perugia

Nuovi progetti e obiettivi nell’assemblea di AVIS Perugia

Si è tenuta sabato 29 febbraio 2020, presso la sede della F.I.G.C. – LDN Comitato Regionale Umbria, l’assemblea annuale di AVIS comunale Perugia.

Un’occasione per incontrarsi e tirare le somme dell’anno appena trascorso, ma anche un momento di confronto sul periodo di difficoltà che stiamo attraversando per quanto riguarda la salute pubblica.

L’assemblea ha visto la partecipazione di tantissime persone: soci Avis, ragazzi del Servizio Civile, amici e amministratori locali tra cui: Edi Cicchi, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Perugia; Giovanni Magara, Consigliere Avis Nazionale; Fabrizio Rasimelli, Presidente Avis Perugia; Franco Chianelli, Comitato per la Vita Daniele Chianelli; Federico Cenci, Associazione Avanti Tutta.

Ad aprire l’incontro è stata la relazione del Presidente Avis Perugia, Fabrizio Rasimelli che ha voluto rivolgere un particolare ricordo a due grandi amici di Avis scomparsi, Adriano Mascetti e Leonardo Cenci. Un ringraziamento speciale è andato poi ai padroni di casa: la FIGC e al suo presidente Luigi Repace per avere accolto la 54esima assemblea Avis.

Il Presidente Rasimelli ha poi ricordato l’importante appuntamento che si terrà tra qualche mese con l’assemblea nazionale Avis (dal 22 al 24 maggio 2020) che quest’anno sarà a Perugia e che vedrà coinvolti oltre 1.500 persone, fra delegati e ospiti, che arriveranno nella nostra città come ambasciatori di un messaggio positivo che fa della solidarietà un bene prezioso e raro che necessita di essere sempre alimentato e amplificato.

«Stiamo lavorando per presentare un progetto sostenibile che avvicini i donatori alla città, che permetta di vivere tre giorni pieni di eventi, incontri, tavole rotonde e di mettere in vetrina Perugia e le bellezze della nostra terra – ha sottolineato il presidente -. Abbiamo lavorato su un progetto ambizioso su cui abbiamo investito tempo ed energie creando una candidatura seria e credibile che ha permesso, dopo ventisette anni, di riportare in Umbria l’assemblea nazionale Avis».

Durante l’assemblea sono poi stati illustrati e posti all’approvazione dei soci i dati riguardanti l’attività che l’associazione ha svolto durante l’anno 2019, il bilancio consuntivo 2019 ed il preventivo del 2020.
Ben 6.286 le donazioni effettuate, un dato che rappresenta il secondo risultato positivo di sempre per la Avis Perugia e per la Regione Umbria. Grazie al servizio di prenotazione, Avis è riuscita a garantire una stabilità nelle donazioni senza far venire meno le scorte minime utili a garantire una piena operatività dell’ospedale di Perugia e di quelli della nostra Regione. Nel 2019 il 66% delle donazioni è stato effettuato tramite la prenotazione, il doppio rispetto allo scorso anno.

«Oltre che di una donazione programmata oggi possiamo parlare anche di una donazione diversificata – ha sottolineato il Presidente -. Diversificata, perché oggi più di ieri possiamo donare sangue e plasma; donare sangue è la normalità, mentre il plasma per molti è una novità che v’invitiamo a provare. Il plasma è fondamentale per molti farmaci salvavita, quindi donarlo equivale a salvare vite umane».

In aumento anche il numero dei soci e lo donazioni rispetto al 2018 che salgono da: Soci – 4.822 nel 2018 a 4.950 nel 2019 (+2,65%); Donazioni – da 4.812 a 4.940 (+2,66%); Donazioni in aferesi – da 838 a 959 (+14,44%); Donazioni totali – da 5.914 a 6.230 (+5,34%).

Il quadriennio 2017-2021 sarà molto importante per Avis: «Abbiamo davanti a noi una sfida che oserei definire epocale – ha concluso Fabrizio Rasimelli -, a cui il nostro mondo dovrà dare risposte concrete se vorrà rimanere centrale e fondamentale come lo è oggi. Siamo convinti che nei prossimi anni dovremo essere bravi ad interpretare nuovi bisogni e dare risposte “moderne” ad un nuovo tipo di donatore. Basti pensare al cambio generazionale che ci attende: nei prossimi otto/dieci anni non potrà più donare una generazione intera che ha retto da sola la necessità quotidiana di sangue. I nuovi dirigenti dovranno impegnarsi affinché si lavori con le nuove generazioni, con quei giovani che sanno dare risposte se adeguatamente sollecitati».