Categorie: Cronaca Spoleto

Nuovi guai per Antonini, Procura verso rinvio a giudizio per ipotesi truffa aggravata

Carlo Ceraso
Nuovi guai in vista per Giovannino Antonini, ex presidentissimo di piazza Pianciani. Non bastassero quelli derivanti dal commissariamento imposto da Bankitalia sui due istituti di credito (Pop Spoleto e Scs), Antonini è costretto ora a fronteggiare tutta una serie di vicende giudiziarie che rischiano di rendere più complicata la sua posizione. A cominciare dall’inchiesta della procura della repubblica di Spoleto che lo scorso luglio ha spiccato 17 avvisi di garanzia che hanno raggiunto anche l’ex banchiere indagato per ostacolo alla Vigilanza e appropriazione indebita. A guardare i fascicoli aperti a vario titolo su amministratori e dirigenti della banca umbra, si ha la sensazione di quale carico di lavoro sia ricaduto negli ultimi tempi sugli uffici del procuratore capo Gianfranco Riggio e dei sostituti Pucci e Albano.
I guai ‘privati’ – La scorsa settimana l’ex dominus è stato raggiunto dalla comunicazione della chiusura delle indagini nell’ambito dell’inchiesta (pm Pucci) che lo vede indagato, in qualità di agente di una importante compagnia assicurativa, per truffa aggravata ai danni della Todi Costruzioni, l’azienda di proprietà di Alberto Cucchetto, il papà di Francesco, ex amministratore Scs che nell’autunno 2011, insieme ai membri del board Fausto Protasi, Fabrizio Raggi e Danilo Solfaroli, tentò, invano, di scalzare dalla poltrona Antonini. L’atto giudiziario solitamente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. La vicenda nasce dall’esposto presentato dall’imprenditore edile che rivendica il pagamento di svariate decine di migliaia di euro a fronte di una polizza di accumulo disconosciuta però dalla direzione generale della compagnia assicurativa. L’ipotesi accusatoria nei confronti di Antonini è di truffa aggravata continuata. La notizia rimbalza da Perugia e a Terni, anche se non trova alcuna conferma tra i legali di Antonini: impossibile parlare con l’avvocato Claudio Caparvi, mentre il principe del foro di Terni, Manlio Morcella, non ha inteso rilasciare alcuna dichiarazione a Tuttoggi.info sulle vicende giudiziarie che riguardano il proprio assistito.
Davanti al Gip – Morcella si prepara a difendere Antonini anche nell’ambito di un altro fascicolo del quale però la procura di Spoleto aveva chiesto l’archiviazione. Si tratta di una inchiesta in cui l’ex presidentissimo e l’ormai ex d.g. Bps Francesco Tuccari compaiono indagati per minaccia, estorsione e falsità in scrittura privata ai danni dell’ex consigliere Scs Danilo Solfaroli al quale, secondo quanto trapela, i due proposero fra l’altro di concedere dei crediti per le sue aziende a patto che si fosse dimesso dalla carica di amministratore della holding. A tutelare gli interessi della presunta vittima dell’estorsione è il famoso avvocato Giuseppe La Spina che si è opposto alla proposta di archiviazione, opposizione che è stata accolta dal gip di Spoleto Fornaci che ha quindi fissato l’udienza per il prossimo 23 aprile. “Il fatto che il ricorso è stato accolto significa che lo stesso è fondato e questo è un punto a nostro favore”. Non resta che attendere il giudizio del gip che, esaminati gli atti e sentite le parti, potrà rigettare l’opposizione, disporre nuove indagini o decretare il rinvio a giudizio per Antonini e Tuccari, quest’ultimo difeso d’ufficio dall’avvocato Isabella Giasprini.
Minaccia e ingiuria – per la prossima settimana, il 13 marzo, Antonini dovrà invece comparire davanti al giudice di pace nell’ambito del processo che lo vede imputato per il reato di minaccia e ingiuria nei confronti del professor Fabrizio Cardarelli, ex presidente Scs che fu tra i primi a denunciare la gestione dominante del presidentissimo. I fatti in questo caso risalgono al marzo 2009.
Indagini in corso – resta poi da capire quale sviluppo avrà l’inchiesta sfociata nei 17 avvisi di garanzia (le indagini sono ancora in corso), sia quella sulla “assemblea della vergogna’ del dicembre 2011 quando l’ex dominus riuscì a farsi rieleggere alla guida della Scs sventando, con metodi ben poco democratici, la sfiducia che la maggioranza degli amministratori della holding aveva deciso.
La difesa – Antonini in questi mesi si è sempre dichiarato innocente e certo di poter respingere tutte le accuse che gli vengono contestate, anche quelle più recenti mosse da Bankitalia che ha decretato il commissariamento delle due società di credito. Per lui si tratta di una nuova ‘sfida’: anni orsono, in qualità di presidente Bps, finì indagato dalla procura per alcune ipotesi di reato dalle quali uscì puntualmente indenne.
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